Collegno, 40enne mangia brioche nella residenza psichiatrica e muore soffocata: aperta inchiesta

Una donna di 40 anni, paziente psichiatrica ricoverata nella residenza ‘Le Nuvole' di Collegno, in provincia di Torino, è morta domenica pomeriggio in circostanze che stanno destando forte preoccupazione tra i familiari. Secondo la prima versione fornita dalla struttura, la donna stava mangiando una brioche quando un boccone le avrebbe ostruito le vie respiratorie, provocandone il decesso. Una spiegazione apparentemente semplice, ma alcuni dettagli hanno spinto la famiglia a chiedere chiarimenti più approfonditi.
Quasi subito dopo la tragedia, la madre si è recata nella struttura insieme ad altri parenti e ha notato alcune tracce di sangue vicino al corpo della figlia. Impressionata dall’accaduto e dalle incongruenze nella ricostruzione, ha deciso di affidarsi all’avvocato Cristian Scaramozzino per ottenere un’indagine accurata sulle circostanze della morte.
Stando a quanto ricostruito, intorno a mezzogiorno la donna riceve la telefonata concitata dello staff, che le comunica il malore della figlia e l’arrivo immediato dei sanitari del 118. La prima diagnosi indica un arresto cardiaco causato da un probabile bolo alimentare. Gli operatori della struttura avrebbero immediatamente eseguito tentativi di rianimazione sul posto, proseguiti poi dai medici senza esito positivo.
Secondo quanto emerso, la Procura di Torino ha aperto un fascicolo conoscitivo e nelle prossime ore potrebbe disporre l’autopsia sul corpo della donna per accertare con precisione le cause del decesso e stabilire eventuali responsabilità. Tra le questioni da chiarire vi sono il livello di sorveglianza della paziente al momento dell’incidente: qualcuno era presente quando ha iniziato a soffocare? Le manovre di disostruzione sono state eseguite in tempo utile?
L’avvocato Scaramozzino sottolinea che la donna, ricoverata in regime di lungodegenza, non avrebbe potuto accedere autonomamente alla cucina o prelevare del cibo senza essere vista dal personale. Sarà quindi fondamentale ricostruire come abbia ottenuto la brioche e in quali condizioni si trovasse prima del soffocamento. Per quanto riguarda le tracce di sangue osservate dalla madre, non è escluso che possano essere il risultato di una caduta avvenuta durante la crisi respiratoria.
Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri di Collegno, che hanno ascoltato testimoni e operatori, rilevando lo stato dei luoghi e trasmettendo un esposto in Procura. L’obiettivo delle indagini è chiarire ogni aspetto della vicenda: dall’accesso al cibo alla tempestività dell’assistenza ricevuta.
"Si tratta di un caso anomalo per le modalità con cui si è verificato", dichiara l’avvocato Scaramozzino. "La famiglia ha sempre avuto fiducia nella struttura, ma chiede che venga fatta piena luce sull’accaduto. La paziente non avrebbe dovuto avere accesso alla cucina o alle scorte alimentari, e questa è una delle questioni che gli inquirenti devono chiarire".
La residenza ‘Le Nuvole', gestita dalla cooperativa Chronos, ospita da oltre vent’anni persone con disabilità gravi e medio-gravi, offrendo anche un centro diurno con pochi posti disponibili.