1.084 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Choc a Palermo, spara in testa a un migrante del Gambia in pieno centro: arrestato

Sembra che l’uomo, 28enne locale, avesse investito in scooter tre giovani del Gambia. Quando questi hanno protestato, sarebbe andato a casa, preso la pistola e sparato alla testa di uni dei tre. Il giovane ora è ricoverato in coma farmacologico.
A cura di Biagio Chiariello
1.084 CONDIVISIONI
Immagine

Si è conclusa nel peggiore dei modi una lite nata per futili motivi fra tre ragazzi originari del Gambia ed alcuni giovani del quartiere Ballarò di Palermo: il 28enne locale Emanuele Rubino ha sparato alla testa a un giovane migrante di 21 anni, ora ricoverato in coma farmacologico. La polizia ha fermato l’italiano con l'accusa di tentato omicidio. A inchiodarlo sono stati i filmati delle telecamere a circuito chiuso che lo ritraggono sabato pomeriggio mentre, al culmine del litigio, spara alla testa di uno degli stranieri, Yusupha Susso.

Secondo la ricostruzione degli investigatori tutto sarebbe nato da un diverbio tra un gruppo di giovani che abitano nel mercato del quartiere del capoluogo palermitano e tre migranti che vivono in un centro d'accoglienza dopo essere sbarcati a Palermo nel 2013. Sembra che i tre gambiani si fossero ribellati ad una precedente aggressione. Stando agli accertamenti alcuni ragazzi palermitani su un scooter avrebbero urtato Susso, mentre si trovava al mercato di Ballarò. Da lì la richiesta di maggiore attenzione dal parte del ragazzo del Gambia e la successiva lite. Quindi il raid punitivo: Rubino avrebbe inseguito e esploso un colpo di pistola contro uno dei profughi, ferendolo alla testa, in pieno giorno, tra turisti e passanti. Il proiettile, di piccolo calibro, per fortuna ha perforato il cranio della vittima uscendo dalla parte opposta.

Il questore di Palermo, Guido Longo, nel corso di una conferenza stampa ha sottolineato che “non c'è nessun movente di tipo razziale dietro l'aggressione ma solo la volontà da parte di un soggetto di imporre il suo dominio sul territorio”. Per il capo della Squadra Mobile Rodolfo Ruperti “più che di un tentato omicidio si può parlare di un omicidio mancato. L'unica colpa della vittima è di aver reagito, al contrario degli altri due sue connazionali, a un'aggressione scattata senza alcun motivo”.

1.084 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views