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Chico Forti potrebbe ottenere la libertà vigilata in Italia: quando arriverà e cosa succederà

Dopo 24 anni di detenzione negli Usa, Chico Forti tornerà in Italia. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha annunciato di aver firmato l’autorizzazione al trasferimento in Italia del 65enne trentino che dal 2000 sta scontando l’ergastolo negli Usam per l’omicidio dell’imprenditore australiano Dale Pike. Anche se Forti si è sempre dichiarato innocente. Ecco quali saranno i tempi e le prossime tappe.
A cura di Eleonora Panseri
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Dopo 24 anni di detenzione negli Stati Uniti, Chico Forti tornerà in Italia. Alcuni giorni fa la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha annunciato di aver firmato l’autorizzazione al trasferimento in Italia del 65enne trentino che dal 2000 sta scontando l'ergastolo negli Usa ("lifetime without parole", ovvero senza possibilità di condizionale, ndr) per l’omicidio dell'imprenditore australiano Dale Pike, il cui cadavere era stato ritrovato su una spiaggia in Florida.

Forti, produttore televisivo e surfista, si è sempre dichiarato innocente. Nel nostro Paese continuerà a scontare la pena, ma sottoponendosi alle leggi italiane potrebbe ottenere benefici premiali, tra cui anche la libertà condizionale.

L’iter per il trasferimento in Italia era stato avviato già nel 2020, quando il governatore repubblicano della Florida, Ron DeSantis, aveva accolto un’istanza presentata dagli avvocati del 65enne, basata sulla Convenzione di Strasburgo. Anche se, dopo l’annuncio dell’allora ministro degli Esteri Luigi Di Maio, non c'erano stati ulteriori aggiornamenti in merito. Pochi giorni fa però è arrivata la notizia, inaspettata anche per il diretto interessato.

Ad attendere Chico ci sarà sua madre, Maria Loner Forti, 96 anni, che per tutto questo tempo non ha mai smesso di credere nella sua innocenza. "Sono sempre convinta che sia stato vittima di un terribile errore giudiziario. Chico, sin da bambino, stava dalla parte dei più deboli: è sempre stato mite e pacifico. Ha un carattere burlone, ma è buono, leale, onesto", ha detto la donna in un'intervista al Quotidiano Nazionale. "Avevo perso quasi tutte le speranze. Poi Chico, ogni volta che lo sentivo, mi esortava a resistere fino a quando non lo avessi ancora abbracciato. E così ho sempre fatto", ha aggiunto la donna.

Chico Forti (a sinistra) e Dale Pike (a destra)
Chico Forti (a sinistra) e Dale Pike (a destra)

Chico Forti tornerà in Italia "tra un mese, massimo due"

I tempi del rientro di Forti però non saranno brevi. Secondo quanto è stato riferito dall'avvocato Alexandro Tirelli, consulente della famiglia Forti e direttore dell'Alta scuola estradizione della Camera penale internazionale, dovrebbero servire ancora diverse settimane. Chico dovrebbe essere in Italia "tra un mese, massimo due".

Dopo aver raggiunto il traguardo diplomatico e politico del governo, i ministeri di Esteri e Giustizia puntano ad accelerare le procedure. Il ministro Nordio ha infatti auspicato che "tutti i passaggi, quelli che chiamano in causa tra l'altro le autorità giudiziarie, si possano compiere nel più breve tempo possibile".

Una volta ricevuto l'ordine dal governatore della Florida De Santis, Forti sarà trasferito dal carcere statale a uno federale. Subito dopo la pratica passerà al ‘Department of Justice‘ che trasmetterà al ministero italiano la sentenza tradotta. Anche le autorità italiane dovranno presentare a loro volta una serie di documenti: il ministero girerà la documentazione alla Corte d'Appello di Trento, che a sua volta dovrà riconoscere la sentenza e metterla in esecuzione.

Negli Usa Forti, rappresentato da un avvocato, comparirà anche di fronte a un magistrato federale per confermare il proprio assenso all'estradizione. Infine, ci sarà l'esecuzione del trasferimento, di cui si farà carico l'Italia, prendendo in consegna il 65enne.

Chico Forti potrebbe avere la libertà condizionale: cosa può succedere

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"In genere i detenuti in arrivo dall’estero atterrano a Roma, perciò è probabile che in un primo momento Forti venga assegnato a un penitenziario nella zona della capitale. La decisione nel merito di un suo possibile trasferimento in una struttura più vicina a casa spetterà al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria", ha spiegato al Corriere l’avvocato Roberto Bertuol, presidente della Camera Penale di Trento.

In Italia infatti Forti sconterà ancora l'ergastolo, ma sottoponendosi alle leggi italiane, che considerano la possibilità di ottenere benefici premiali nel caso in cui siano previsti. "Dopo 26 anni dall'applicazione dell'ergastolo, se il condannato resipiscente ha dimostrato condotta irreprensibile, può ottenere la libertà condizionale", recita la norma, e proprio a questa potrebbe appellarsi Chico Forti una volta arrivato in Italia.

E per il legale della famiglia "Forti grazie alla libertà condizionale potrebbe uscire dunque dal carcere e cominciare il periodo di cinque anni di libertà vigilata al termine del quale, se non avrà commesso ulteriori reati, potrà ottenere la piena libertà, cioè il fine pena".

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