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Chiama i carabinieri: “Ho ucciso la mia compagna”. Ma non era vero, era solo stanco di litigare

Un uomo di Lugo ha chiamato ai carabinieri riferendo di aver picchiato a morte la sua compagna: fortunatamente non era vero, era solo stanco di litigare con la donna.
A cura di Davide Falcioni
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Foto di repertorio
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Ha dell'incredibile una storia che arriva da Lugo, dove due giorni fa un uomo ha chiamato i carabinieri confessando di aver "picchiato a morte" la sua compagna e di volersi consegnare. La circostanza di un ennesimo femminicidio è stata ritenuta credibile, quindi una pattuglia del Nucleo Radiomobile è accorsa davanti a un bar indicato dal denunciante, in una delle vie del centro di Lugo. Qui fortunatamente i militari hanno riscontrato una realtà ben diversa dalla situazione descritta al telefono pochi minuti prima.

È infatti emerso che in seguito ad una normale discussione con la propria compagna, l’uomo (un trentenne napoletano), a suo dire stanco del rapporto conflittuale con la donna, aveva deciso di consegnarsi ai militari con l’intento di farsi arrestare. Dopo aver ascoltato la donna, che non presentava nessun segno di violenza, nonché alcuni testimoni presenti, i carabinieri, constatando che nulla di quanto rappresentato telefonicamente dall'uomo era davvero mai accaduto, hanno indagato in stato di libertà il 30enne, accusato ora di "procurato allarme" e "interruzione di pubblico servizio". Qualora i reati ipotizzati venissero riconosciuti, come appare assolutamente probabile, l’uomo rischierebbe una pena da sei mesi a un anno e una multa non inferiore a 516 euro.

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