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Covid 19

Chi sono i contatti ad alto rischio e a basso rischio con le nuove regole Covid del Governo

In caso di contatto con un positivo al Covid-19 chi deve considerarsi “a basso rischio”? Lo spiega la circolare di “Aggiornamento sulle misure di quarantena e isolamento” firmata da Giovanni Rezza.
A cura di Susanna Picone
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Il Governo ha introdotto nuove regole sulla quarantena per chi ha avuto un contatto con una persona risultata positiva al Covid-19. Si tratta di regole che cambiano per vaccinati e non vaccinati. In una circolare firmata dal direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza, di “Aggiornamento sulle misure di quarantena e isolamento”, leggiamo quali adesso vengono considerati contatti stretti ad alto rischio e quali invece sono i contatti a basso rischio.

Quarantena Covid, quali sono i contatti stretti ad alto rischio

La quarantena Covid – si legge nella circolare – dovrà essere applicata alle categorie e nelle modalità di seguito riportate:

Contatti stretti (ad  alto rischio):

  • Soggetti non vaccinati o che non abbiano completato il ciclo vaccinale primario o che abbiano completato il ciclo vaccinale primario da meno di 14 giorni: rimane inalterata l’attuale misura della quarantena prevista nella durata di 10 giorni dall’ultima esposizione al caso, al termine del quale periodo risulti eseguito un test molecolare o antigenico con risultato negativo;
  • Soggetti che abbiano completato il ciclo vaccinale primario da più di 120 giorni, e che abbiano tuttora in corso di validità il green pass, se asintomatici: la quarantena ha durata di 5 giorni, purché al termine di tale periodo risulti eseguito un test molecolare o antigenico con risultato negativo;
  • Soggetti asintomatici che: – abbiano ricevuto la dose booster, oppure – abbiano completato il ciclo vaccinale primario nei 120 giorni precedenti, oppure – siano guariti nei 120 giorni precedenti, non si applica la quarantena ed è fatto obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2 per almeno 10 giorni dall’ultima esposizione al caso. Il periodo di auto-sorveglianza termina al giorno 5. Prevista l’effettuazione di un test rapido o molecolare alla prima comparsa dei sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto.
  • Gli operatori sanitari devono eseguire tamponi su base giornaliera fino al quinto giorno dall’ultimo contatto con un soggetto contagiato.

Quali sono i contatti a basso rischio

Per i contatti a basso rischio, qualora abbiano indossato sempre mascherine chirurgiche o FFP2, non è necessaria quarantena ma dovranno essere mantenute le comuni precauzioni igienico-sanitarie. Se non è stato possibile garantire l’uso della mascherina, tali contatti dovranno sottostare a sorveglianza passiva. Quali sono i contatti a basso rischio? Nella circolare di Rezza si legge che, come da indicazioni ECDC, per contatto a basso rischio si intende una persona che ha avuto una o più delle seguenti esposizioni:

  • una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso Covid-19, a una distanza inferiore ai 2 metri e per meno di 15 minuti;
  • una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d'attesa dell'ospedale) o che ha viaggiato con un caso positivo per meno di 15 minuti;
  • tutti i passeggeri e l’equipaggio di un volo in cui era presente un caso Covid-19, ad eccezione dei passeggeri seduti entro due posti in qualsiasi direzione rispetto al caso, dei compagni di viaggio e del personale addetto alla sezione dell’aereo/treno dove il caso indice era seduto che restano classificati contatti ad alto rischio;
  • un operatore sanitario o altra persona che fornisce assistenza diretta ad un caso Covid-19 oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso, provvisto di DPI raccomandati.

I primi dati sull’efficacia dei vaccini Covid nei confronti della variante Omicron suggeriscono che la stessa sarebbe in grado di ridurre l’efficacia dei vaccini nei confronti dell’infezione, della trasmissione, e della malattia sintomatica, soprattutto in chi ha completato il ciclo di due dosi da più di 120 giorni. La terza dose – si legge nella circolare – riporterebbe l’efficacia dei vaccini a livelli comparabili a quelli contro la variante Delta conferendo una buona protezione nei confronti della malattia grave. Per tali ragioni viene ritenuto opportuno promuovere la somministrazione del booster e differenziare le misure previste per la durata e il termine della quarantena sia in base al tempo trascorso dal completamento del ciclo vaccinale primario che alla somministrazione della terza dose.

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