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Chi è Rachid, il venditore ambulante di Torino che ora festeggia la sua laurea magistrale

Il più celebre venditore ambulante di Torino ha ottenuto un nuovo traguardo: è stato proclamato dottore magistrale in Ingegneria civile. “I fazzolettini e gli accendini ai semafori? Ho già dato le dimissioni”, ha detto ridendo dopo la cerimonia all’università.
A cura di Susanna Picone
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Cinque anni fa, dopo aver conseguito la laurea triennale al Politecnico, aveva promesso di voler continuare a studiare. Ed è effettivamente quello che ha fatto Rachid Khadiri Abdelmoula, che ora festeggia anche la laurea magistrale in Ingegneria civile. Classe 1987, Rachid è forse il più celebre dei venditori ambulanti di Torino. Nei dintorni di Palazzo Nuovo lo conoscono tutti da tempo perché il giovane, di origini marocchine, ha sempre lavorato nella zona con i suoi familiari per vendere fazzoletti, braccialetti e accendini a studenti e professori. Poi appunto cinque anni fa si è fatto conoscere anche dal resto degli italiani nel momento in cui, da venditore ambulante, si è trasformato in studente universitario e ha dimostrato che i sogni si possono realizzare. E dopo quel primo traguardo, ora può festeggiare il secondo. Rachid ha discusso una tesi magistrale su “Gli effetti dei nanomateriali di carbonio aggiunti ai compositi di cemento” e spera che col titolo di dottore in Ingegneria civile potrà ottenere un buon lavoro. “Con questo nuovo titolo in tasca ho qualche carta in più da giocare nei colloqui di lavoro. I fazzolettini e gli accendini ai semafori? Ho già dato le dimissioni”, ha detto ridendo il giovane ai giornalisti che lo hanno aspettato all’università.

Rachid è in Italia dal 1998 – Il neo dottore è arrivato in Italia all’età di undici anni attraversando lo stretto di Gibilterra con i familiari: volevano raggiungere i fratelli che già vivevano e lavoravano a Torino. Alla vigilia della discussione della tesi, Rachid ha parlato del suo lavoro a Repubblica spiegando che per portare avanti la tesi ha lavorato per otto mesi nella sede svizzera della Cemex, il gruppo multinazionale primo al mondo nella produzione di calcestruzzo. “È stata una bellissima esperienza, ho potuto confrontarmi con persone di 24 nazionalità diverse”, ha detto il neo dottore sottolineando che se non avesse avuto la cittadinanza italiana non avrebbe potuto fare nulla del genere. “Per questo – ha aggiunto il giovane – la discussione su ius soli e ius culturae andrebbe riaperta. Una persona dovrebbe sfruttare le proprie chance in base ai meriti e non in base ai certificati”.

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