Chi è Eyal Mizrahi, l’israeliano che ha fatto infuriare Iacchetti per il genocidio a Gaza

Veterinario israeliano trapiantato a Milano, membro attivo del gruppo “Over the Rainbow – the Zionist Movement” e Presidente dell’Associazione Amici di Israele, così si descrive sui social Eyal Mizrahi, protagonista dell’accesissimo scontro verbale con Enzo Iacchetti avvenuto nella serata di ieri a “È sempre Cartabianca” nel corso del programma condotto da Bianca Berlinguer su Rete 4 mentre si parlava dell’attacco israeliano a Gaza e di quello che l’Onu ha definito “un genocidio” della popolazione civile palestinese.
Nato ad Haifa, in Israele, laureato in Medicina Veterinaria alla Statale di Milano, è sposato con una donna italiana. Ha lavorato per anni in aziende di CyberSecurity israeliane come rappresentante in Italia e poi nel settore marketing e vendite di diverse società ma in passato è stato soldato dell’esercito israeliano col quale ha combattuto nella prima guerra del Libano.
Eyal Mizrahi da decenni è impegnato nei vari movimenti sionisti e pro Israele nel mondo e in Italia. Accanto a manifestazioni in ricordo dell’Olocausto e contro l’antisemitismo ha spesso esternato posizioni in favore degli interventi armati del governo israeliano a Gaza. Anche ieri, ospite in diretta nella trasmissione tv, ha affermato che “non c’è nessuna voglia di ammazzare tutti i palestinesi” da parte di Israele, negando anche il numero dei morti a Gaza fornito dai palestinesi e le conclusioni della commissione Onu che ha parlato di “genocidio” nella Striscia.
A Gaza “è una tragedia non voluta da Israele, ma è tutto nelle mani di Hamas. Per Israele entrare a Gaza è grave perché moriranno tanti soldati e tanti palestinesi perché è una guerra in cui un’organizzazione terroristica si nasconde dietro i civili” ha detto Eyal Mizrahi, aggiungendo: ”I civili pagano il prezzo di questa guerra ma non è una scelta israeliana”. “Non c’è nessuna voglia di ammazzare tutti i palestinesi perché prima di buttare giù i grattacieli, l’esercito avverte” ha sostenuto Mizrahi.
Affermazioni che già alcuni mesi fa aveva ribadito spiegando a Panorama che “Le esperienze di guerra in tutto il mondo ci dice che ci vogliono anni per capire esattamente il numero di vittime ma a Gaza stranamente ogni giorno c’è la conta dei morti precisa fatta dal ministero di Hamas”. ”I morti a Gaza saranno molti meno di quelli dichiarati e non si sa quanti di questi siano civili non coinvolti e quanti terroristi combattenti. In condizioni di guerra è molto difficile fare queste valutazioni” aveva spiegato nel dicembre scorso.
“L’Esercito israeliano a Gaza ha usato gli stessi metodi del Libano e cioè avverte la popolazione delle zone di combattimento, anche in Libano colpisce zone densamente popolate, quindi i numeri sono gli stessi” aveva aggiunto Eyal Mizrahi secondo il quale Israele non ha nessuna intenzione di annettere Gaza perché "la maggioranza degli israeliani non lo vuole e sarebbe un suicidio".