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Che cos’è il genere X o terzo genere e chi sono le persone “non binarie”

Con il rilascio del primo passaporto col genere X negli Stati Uniti, si torna a discutere di intersessualità, identità di genere, espressione di genere e di persone “non binarie”. Quando si tratta di identità ed espressione non si fa riferimento alla stessa cosa, così come esistono individui che non si riconoscono né per sesso né per espressione nella suddivisione binaria tra uomo e donna.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Con l'emissione negli Stati Uniti del primo passaporto per persone che non si inquadrano nel binarismo uomo-donna, il mondo ha fatto un altro passo in avanti verso l'istituzionalizzazione e il riconoscimento dei diritti di chi non si incasella in una rigida divisione tra sessi. In questo senso gli Stati Uniti si sono uniti al Canada, all'Australia e alla Nuova Zelanda dove già era possibile disporre del passaporto con il genere X.

Mentre l'Italia fa due passi indietro in un solo giorno con la definitiva rinuncia al Ddl Zan e conseguente tifo da stadio nell'aula del Senato, nel mondo da tempo si iniziano a riconoscere su carta i diritti di chi non vuole definirsi uomo o donna sulla base del "binarismo di genere" che in biologia porterebbe a credere che esistono solo due sessi opposti e contrari, senza considerare un ampio spettro di variazioni e possibilità. In particolare, per smentire il binarismo, si fa appello all'intersessualità, condizione riconosciuta che vede la coesistenza in uno stesso individuo di caratteri maschili e femminili più o meno intermedi. Si tratta di variazioni del carattere sessuale che non rappresentano quasi mai un rischio per la salute dell'individuo e che dunque si può evitare di operare chirurgicametne. Nonostante questo sono state moltissime negli anni le persone che hanno subito operazioni e cure mediche per riportare la situazione del paziente in un quadro di binarismo uomo-donna. Secondo gli esperti, tra lo 0,5% e l'1,7% della popolazione nasce con tratti intersex.

Le persone intersessuali possono, nel corso della loro vita, riconoscersi in uno dei due generi (spesso assegnato arbitrariamente alla nascita da medici e genitori tramite interventi sanitari), sentirsi appartenenti al sesso opposto oppure non riconoscersi in nessuna delle due definizioni. Con le nuove informazioni raccolte sul tema, infatti, sono sempre meno i genitori che richiedono interventi medici per i figli nati con variazioni del carattere sessuale sia maschile che femminile. Nel febbraio del 2019 il Parlamento Europeo ha adottato una risoluzione sui diritti delle persone intersex, condannando pienamente l'utilizzo di pratiche mediche non salvavita per intervenire sull'intersessualità per portare il paziente nel quadro del binarismo di genere. Nel caso specifico ha sottolineato di accogliere con favore leggi a sostegno dei diritti delle persone intersessuali.

La differenza tra espressione di genere e identità di genere: chi sono le persone non binarie

Chi non si sente a proprio agio con il binarismo uomo-donna può scegliere di utilizzare il termine ombrello "non-binary". Può definirsi "non binario" anche chiunque non si riconosca nella suddivisione pur non partendo da una condizione di intersessualità dal punto di vista biologico.

L'identità di genere (in questo caso non conforme alla divisione binaria) è diversa dall'espressione di genere. I due concetti vengono spesso erroneamente confusi tra loro. Esistono infatti vestiti, oggetti e persino colori che vengono "assegnati" a uno dei due generi. Per esempio, per anni è stata credenza comune e diffusa quella che vedeva il rosa come un colore da donna o la gonna esclusivamente pensata per le ragazze. Si tratta ovviamente di divisioni socialmente imposte, in quanto nessun oggetto nasce con un genere assegnato. L'espressione, dunque, si rifà proprio a questo concetto: un uomo che si riconosca nel genere maschile può scegliere di esprimersi utilizzando oggetti che, nella divisione binaria, sono canonicamente "femminili" e viceversa. Questo non ha nulla a che fare con l'intersessualità: l'espressione di genere, avulsa da ogni tipo di suddivisione uomo-donna, è libera e sganciata dall'identità sessuale e dall'orientamento.

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