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Cervia, investe e uccide da ubriaca un 25enne con la sua auto: scarcerata. “Ho avuto un blackout”

Va ai domiciliari Valentina Arrivabene, la 28enne arrestata dai carabinieri all’inizio del mese di agosto per aver investito e ucciso da ubriaca a Cervia il 25enne Stefano Baldisserra e per averlo lasciato esanime sull’asfalto. La decisione è stata presa dai giudici del tribunale di Bologna. La donna si era giustificata: “Ho avuto un blackout mentale”.
A cura di Ida Artiaco
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E' stata scarcerata ed è ai domiciliari Valentina Arrivabene, la 28enne arrestata dai carabinieri all'inizio del mese di agosto per aver investito e ucciso da ubriaca il 25enne Stefano Baldisserra. Era l'11 agosto scorso quando si è verificato, a Cervia, l'incidente. La donna era a bordo della sua auto quando ha travolto il ragazzo che rincasava all'alba sulla sua bicicletta. "Ho avuto un blackout mentale", si era difesa dopo essere stata fermata dalle forze dell'ordine, dal momento che non aveva neppure prestato soccorso alla vittima. Ma da ieri, come disposto dal tribunale della Libertà di Bologna, si trova ai domiciliari nell’abitazione dei genitori.

Il collegio dei giudici presieduto da Andrea Santucci ha dunque accolto la richiesta presentata dalla difesa, rappresentata dall'avvocato Carlo Benini, ravvisando che non vi siano esigenze cautelari tali da giustificare una custodia in carcere. Il Gip del Tribunale di Ravenna aveva invece respinto la richiesta analoga per non credere al fatto che la donna non avesse effettivamente capito di avere travolto il 25enne e di averne poi trascinato la bici per 370 metri. A tal proposito il suo difensore ha depositato una relazione del medico legale di parte incaricato di seguire l’autopsia, secondo la quale la vittima sarebbe morta sul colpo, come dire che se anche fosse stato soccorso subito, non ci sarebbe stata alcuna possibilità di salvarlo.

L’avvocato ha anche depositato la documentazione medica circa la possibilità che un forte stress possa aver determinato quel blackout cerebrale portato dalla 28enne a giustificazione del suo allontanamento dal luogo dell’incidente, dopo il quale non ricorderebbe nulla di quanto successo. A Valentina, oltre all’omicidio stradale e alla fuga, viene contestato l’essersi messa alla guida di ritorno dalla discoteca in uno stato di alterazione psicofisica: a più di cinque ore dallo schianto, aveva restituito un tasso alcolemico di 1,11 (cioè oltre il doppio rispetto al limite di 0,50 consentito per mettersi al volante). Ed era risultata positiva ai cannabinoidi. Intanto, proseguono le indagini in attesa della relazione conclusiva sull’autopsia e di quella sulla cinematica dello schianto.

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