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Centocinquanta scontrini per un pieno di benzina: scoperto furbetto del cashback a Treviso

Nuovo caso di furbetto del cashback: in poco più di unʼora il registratore di cassa di un distributore di benzina a Nervesa (Treviso) ha effettuato 148 operazioni da 20, 30 e 70 centesimi, tutte eseguite dalla stessa persona per accumulare quante più transazioni possibili. Il gestore, Roberto Ceotto: “Ho valutato se fosse il caso di chiamare o no le forze dell’ordine per segnalare il fatto ma ho pensato che per quanto bizzarra fosse l’operazione, non vi fosse niente di illegale”.
A cura di Ida Artiaco
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Centocinquanta scontrini in meno di un'ora e mezza per un pieno di benzina e un totale di 50 euro di spesa. È questa la sorpresa che ha trovato nei giorni scorsi Roberto Ceotto, gestore della pompa di benzina Vega lungo la Pontebbana a Nervesa, in provincia di Treviso: erano state effettuate in meno di 90 minuti centinaia di transazioni da dieci, venti, settanta centesimi per accumulare quante più operazioni possibili. Il motivo è stato chiaro sin da subito al signore Roberto: "Non potevo crederci –  ha spiegato al quotidiano Il Gazzettino che lo ha intervistato – poi ho capito che era tutto legato al cashback", vale a dire il sistema promosso dallo Stato che consente di ricevere un rimborso pari al 10% della spesa effettuata per acquisti pagati con carte, bancomat e app, sull'intero territorio nazionale a fronte di un numero minimo di 50 transazioni valide in un semestre.

Tuttavia, non è fissato un importo minimo di spesa, per cui valgono anche le operazioni effettuate con pochi centesimi, come quelle del furbetto in Veneto. "Quando sono arrivato non credevo ai miei occhi – ha aggiunto il singor Roberto -. Mi sono trovato con il registratore di cassa senza carta e quasi centocinquanta scontrini. L' orario li includeva tra le 20.15 e le 21.45 di venerdì sera. All'inizio ho pensato a qualche malfunzionamento, poi guardando meglio ho visto che le transazioni erano tutte di pochi centesimi; 30, 40, 70. Solo due o tre erano di un euro". Dall'analisi dei filmati ripresi dalle telecamere di sorveglianza si nota come i pagamenti siano stati effettuati sempre dalla stessa persona. "Ho visto che aveva un berretto grigio calato sugli occhi e una mascherina chirurgica sulla bocca. Irriconoscibile, ma c'è comunque il numero di targa. Ho valutato se fosse il caso di chiamare o no le forze dell'ordine per segnalare il fatto – continua a raccontare –  ma ho pensato che per quanto bizzarra fosse l' operazione, non vi fosse niente di illegale, se non l' aggravante delle commissioni da pagare per ogni transazione".

Ma non si tratta di un episodio isolato. Altri due simili si sono verificati nei giorni scorsi in Italia. In provincia di Cuneo, ad esempio, un uomo è andato in un distributore di benzina e ha fatto rifornimento di poco più di 6,50 euro, ma divisi in decine di pagamenti con il bancomat, così nell’arco di 55 minuti, come ha riferito il quotidiano La Stampa, l’automobilista ha effettuato 62 transazioni da un minimo di 8 ad un massimo di 12 centesimi. Il titolare del distributore, dopo essersi accorto di quanto avvenuto, ha anche contattato i carabinieri, ma era tutto regolare. Solo un ‘trucco’ (anche legale) per aumentare il numero delle transazioni e accedere a più denaro.

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