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Catania, al cimitero trovate armi e migliaia di munizioni: erano nascoste in una tomba

Doppia operazione della squadra mobile. In uno dei cimiteri di Catania la polizia ha rinvenuto una mitraglietta Kalashnikov con due caricatori vuoti, due pistole, una cal. 7,65 e una cal. 38, e centinaia di cartucce. Le armi erano nascoste in un sacco nero all’interno di una tomba sigillata da un lucchetto.
A cura di Susanna Picone
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Kalashnikov, migliaia di munizioni e altre armi. Un arsenale, si sospetta in uso a uno stesso gruppo criminale, è stato sequestrato dalla polizia di Catania in due diverse operazioni. Parte delle armi state sequestrate dalla squadra mobile della Questura nel cimitero della città siciliana. In un sacco nascosto in un incavo posto lateralmente a un tomba, assicurato da un lucchetto, c’erano una mitraglietta Kalashnikov con due caricatori vuoti, due pistole, una cal. 7,65 e una cal. 38, e centinaia di cartucce. In un'area adibita a parcheggio nel rione Nesima la squadra mobile ha inoltre trovato, sotto una moto coperta da un telone, una busta in plastica con dentro un giubbotto antiproiettile, un centinaio di cartucce di vario calibro, una un rivoltella cal. 357 magnum con tamburo rifornito di n.6 cartucce, una pistola semiautomatica cal. 44 magnum, completa di caricatore rifornito di 6 cartucce. Il sequestro è stato eseguito il 2 ottobre, ma la notizia resa nota oggi.

Secondo imponente sequestro di armi in Sicilia – Si tratta del secondo imponente sequestro di armi registrato nel giro di pochi giorni in Sicilia. La polizia di Trapani e Palermo nei giorni scorsi ha scoperto, nelle campagne trapanesi, un arsenale di armi riconducibile alla malavita organizzata. In quel caso le indagini, condotte dalla Squadra Mobile, coordinata dal Servizio Centrale Operativo, hanno portato al ritrovamento di quattro Kalashnikov con caricatori e munizioni, due pistole calibro 38, un fucile a pompa, un fucile calibro 12 da caccia, un fucile mitragliatore MAB 38, un mitragliatore MP 40 e numerose munizioni. Gli uomini della Squadra Mobile di Trapani hanno appurato che le armi sono perfettamente funzionanti e le hanno inviate per gli esami tecnici della Polizia Scientifica. Gli elementi investigativi raccolti, dice la polizia, portano a ritenere che le armi fossero a disposizione della cosca mafiosa di Paceco.

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