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Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

Caso Orlandi, la tomba di De Pedis sarà aperta

Gli investigatori apriranno il sepolcro di ‘Renatino’ De Pedis, situato nella Basilica di Sant’Apollinare a Roma.
A cura di Daniela Caruso
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Emanuela Orlandi
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La tomba di Enrico De Pedis sarà ispezionata dai magistrati della Procura di Roma che stanno portando avanti le indagini sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, la ragazza che sparì nel nulla il 22 giugno 1983. La studentessa era figlia di un dipendente del Vaticano. La salma del boss è stata custodita dalla Basilica di Sant'Apollinare. Gli inquirenti, in un primo momento, non avevano intenzione di aprire il sepolcro di De Pedis, ma pare che la notizia sia ufficiale. All'interno di una stanza della cripta, infatti, c'era inciso il nome del boss su di un marmo: questo particolare emerse in seguito a una segnalazione ricevuta dal programma di Federica Sciarelli, ‘Chi l'ha visto?‘.

Tra Procura e Vaticano pare non ci siano stati contatti: non si hanno conferme ufficiali, infatti, su eventuali comunicazioni tra la Santa Sede e la Procura. L'orientamento investigativo è cambiato quando Giuseppe Pignatone, procuratore capo si è insiedato, circa un mese fa, a Piazzale Clodio. Sulla traslazione, però, nessuna delle parti interessate ha espresso dissenso. Gli investigatori, però, non si illudono di trovare qualche indizio che possa essere utile per far luce sulla scomparsa della Orlandi. ‘Renatino' fu ucciso in un agguato il 2 febbraio 1990, sette anni dopo la misteriosa sparizione della cittadina del Vaticano.

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