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Processo Ciro Grillo

Caso Ciro Grillo, la madre della vittima: “Ha chiesto aiuto all’amica ma è stata ignorata”

Sono state nuovamente chiuse le indagini per il presunto stupro di gruppo avvenuto nell’estate del 2019. Accusati Ciro Grillo e tre dei suoi amici. Raccolta anche la testimonianza della madre della vittima. “Mia figlia ha chiesto aiuto all’amica che era con lei ma è stata ignorata” racconta la donna.
A cura di Gabriella Mazzeo
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La procura di Tempio Pausania ha chiuso nuovamente le indagini che vedono Ciro Grillo e tre amici accusati di stupro di gruppo. I pm hanno aggiornato il secondo capo di imputazione: tre dei quattro indagati per violenza sessuale dovranno rispondere anche delle foto oscene scattate con l'amica della studentessa milanese abusata. Tre immagini fatte, secondo i pm, da Ciro Grillo, Vittorio Lauria e Edoardo Capitta. In tutte le foto, la giovane stava dormendo. Accanto a questo materiale e ai racconti degli indagati risalenti ad aprile, i pm hanno depositato anche la testimonianza della madre della studentessa vittima del presunto stupro di gruppo.

La testimonianza della madre

Secondo quanto rivela il quotidiano La Verità, proprio la donna ha accompagnato la figlia a fare la denuncia nell'estate del 2019. Alle autorità ha fornito anche alcuni dettagli delle violenze subite dalla ragazza, affermando di aver notato il suo malessere nei giorni successivi al presunto stupro. "Ho provato più volte ad avere un confronto con mia figlia perché volevo capire cosa avesse" ha spiegato alle forze dell'ordine. "Mia figlia era andata insieme alla sorella e un'amica al Billionaire. Si sono uniti ai ragazzi genovesi per abbattere i costi del tavolo – ha continuato la madre della ragazza -. L'idea di andare a casa di uno di loro è arrivata a fine serata, quando il gruppo ha diviso lo stesso taxi delle ragazze per risparmiare sul viaggio".

Sempre secondo quanto ha raccontato la donna, quando la figlia ha provato a chiedere aiuto all'amica che stava dormendo su un divano, lei non avrebbe reagito. "Mia figlia le ha chiesto di andare via perché aveva subito violenza. La ragazza di rimando ha alzato le spalle senza dire nulla e si è rimessa a dormire", riferisce. Non è chiaro quali fossero le condizioni psicofisiche della giovane e se fosse o meno in grado di comprendere la gravità della vicenda in quel momento. Le due ragazze si erano accordate anche sulla versione dei fatti da fornire ai genitori. "Avevano deciso di non fare alcun accenno all'abuso con i familiari. Volevano dire di essere rientrate nel B&B all'alba e di aver dormito lì". Ad accompagnare la presunta vittima dalle autorità anche il padre, che ha raccontato di aver saputo soltanto in un secondo momento delle violenze subite dalla figlia. "Lei non voleva raccontarmi cosa fosse successo. Si è aperta con la madre e io ho saputo tutto tramite i suoi racconti".

L'accusa di stupro di gruppo

Tutti e quattro gli imputati dovranno rispondere dell'accusa di stupro di gruppo. Secondo i pm, i ragazzi avrebbero conosciuto la giovane al Billionaire, in Sardegna. La studentessa si trovava lì con un'amica. Entrambe avrebbero poi accettato di andare con i quattro nel residence dove la famiglia Grillo ha un appartamento. Francesco Corsiglia, non coinvolto nell'accusa riguardante le foto oscene, sarebbe stato il primo a costringere la giovane milanese a consumare un rapporto sessuale. La mattina dopo la violenza, mentre Corsiglia e l'amica della 19enne dormivano in due stanze differenti, gli altri tre ragazzi avrebbero nuovamente costretto la studentessa a consumare un rapporto dopo averle fatto bere della vodka.

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