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Carceri piene: “i detenuti risarciti con 20 euro al giorno”. Arriva smentita

Il governo vorrebbe a rimediare alla condanna da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo per il sovraffollamento dei penitenziari. Ma almeno per il momento non ci saranno i vociferati sconti di pena e risarcimenti ai detenuti.
A cura di Biagio Chiariello
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UPDATE – Orlando: "Sconti di pena e risarcimenti ai detenuti ancora in fase di studio". No ai 20 euro di indennizzo e agli sconti di pena, almeno per il momento. Lo ha precisato il Ministro della Giustizia Andrea Orlando in viaggio a Strasburgo: "In merito ad anticipazioni comparse su alcuni organi di informazione relative al pacchetto organico di proposte sulle carceri che il ministro della Giustizia Andrea Orlando presenterà nella sua visita di oggi e domani a Strasburgo – si legge in una nota – l'Ufficio Stampa precisa che tali anticipazioni riportano dettagli e ipotesi su sconti di pena ed eventuali risarcimenti che non saranno oggetto della proposta che sara' presentata, poiché aspetti ancora in fase di studio e che dovranno essere ulteriormente approfonditi anche alla luce dei colloqui di Strasburgo".

Da una parte c'è la necessità di evitare che l'Italia paghi una multa multimilionari comminatagli da Bruxelles, dall'altra salvare l'immagine dell’Italia, che rischia di prendere le redini del semestre europeo con la zavorra di una condanna della Corte dei diritti dell’uomo per ”trattamento inumano e degradante” riservato ai detenuti. Al centro della questione, proprio i troppi carcerati che scontano la pena in condizioni atroci. Il Ministro della Giustizia Andrea Orlando lo sa bene e per questo è volato a Strasburgo con l'obiettivo di persuadere i giudici della Cedu che il Belpaese rispetterà la scadenza del 28 maggio, termine ultimo per dimostrare che quel che andava fatto è stato fatto. E dunque: risarcimenti – già resi obbligatori dallo stessa tribunale europeo – e sconti di pena: sono questi i due punti chiave su cui si articola la manovra carceraria del Guardasigilli.

L'indennizzo, quantificabile tra i 10 e i 20 euro al giorno, riguarderebbe chi è già uscito di prigione. Lo sconto di pena, invece,  non superiore al 20% per chi, invece, è ancora dietro le sbarre. Attualmente sono 60.400 i detenuti nelle carceri italiane, che in teoria possono contenere un massimo di 48.600 persone. Erano 69mila nel 2010. Nel frattempo sono intervenuti due decerti "svuota-carceri", da parte dei due ultimi governi (Monti e Letta) e che hanno portato ad una diminuzione di oltre 300 unità al mese, e presto saranno disponibili altri 1.500 posti. Orlando annuncerà un "piano carceri" con due "misure compensative" in favore di coloro che sono stati detenuti in celle con spazio vitale inferiore ai tre metri quadrati, o, per dirla con le parole della Corte, in condizioni che abbiano leso "la loro dignità umana". Ora per il 28 maggio, si calcola non dovrebbe esserci più detenuti in spazi inferiori ai tre metri quadri a testa: in situazione di criticità sono attualmente in 2.373, ma bisogna movimentare 621 detenuti per risolvere il problema.

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