Carbosulcis, interviene il Governo: “Non è detto che la miniera chiuda”
Spiragli per una trattativa sembrano aprirsi per i minatori della Carbosulcis che da giorni protestano rinchiusi a 400 metri di profondità contro la chiusura dello stabilimento previsto a fine anno. Dopo l'appoggio del Presidente Giorgio Napolitano, ad intervenire questa volta è stato direttamente il Governo che ha lanciato segnali di distensione. Il sottosegretario allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, intervistato alla radio ha detto "non sta scritto da nessuna parte che la miniera debba chiudere il 31 dicembre". Certo la decisione finale spetta alla Regione Sardegna che ha il controllo della miniera di carbone, ma l'Esecutivo si aspetta delle proposte alternative al tavolo delle trattative. Certamente la proposta di rilancio della miniera con la produzione di energia pulita dal carbone non sembra piacere troppo al Governo che ha bloccato i fondi destinati al progetto. Per il Governo, infatti, il progetto di rilancio non dovrà avere costi sul lungo periodo per la collettività, ma essere economicamente sostenibile per stare sul mercato.
In programma a Roma l'incontro per le sorti dell'Alcoa – Insomma la partita è estremamente difficile ma resta ancora aperta insieme al problema occupazionale generale della zona del Sulcis con molti impianti che rischiano di chiudere come l'Alcoa. Gli operai dello stabilimento sardo di alluminio sono arrivati già a Roma dove stabiliranno un presidio davanti al Ministero dello sviluppo fino all'incontro in programma sabato per stabilire le sorti dello stabilimento. Prima di partire dal porto di Cagliari hanno avuto la solidarietà di un gruppo di rappresentanti dei lavoratori della Carbosulcis che per la quinta notte sono rimasti nelle profondità della miniera di Nuraxi Figus in attesa che anche per loro venga convocato un tavolo al più presto.