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Caos in Piazza San Carlo a Torino, Cassazione condanna la banda dello spray: “Consapevoli dei rischi”

La Cassazione ha confermato la condanna a oltre 10 anni di reclusione per i 4 della banda dello spray che hanno scatenato disordini in Piazza San Carlo a Torino durante la partita Juve-Real Madrid del 3 giugno 2017.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Secondo la Corte d'Appello di Torino, il caos che ha causato 1.600 feriti e 2 vittime la sera del 3 giugno 2017 a Piazza San Carlo a Torino durante la finale di Champions tra Juve e Real Madrid è da attribuire all'iniziale diffusione dello spray al peperoncino da parte degli imputati. Le ondate di panico tra i presenti, i morti e i feriti, dunque, sono da imputare esclusivamente ai 4 giovani che hanno spruzzato lo spray urticante per compiere rapine tra la folla. Tutti sono stati condannati a più di 10 anni di reclusione. Così la Cassazione ricostruisce quanto avvenuto nel giugno del 2017 durante la partita tra Juve e Real Madrid, quando rimasero ferite 1.600 persone presenti in Piazza per assistere al match. Due donne morirono in ospedale a causa delle gravi ferite riportate dopo essere rimaste schiacciate dalla folla. La Suprema Corte ha depositato oggi la sentenza sul caso e ha spiegato che lo scorso gennaio aveva deciso di confermare le condanne in via definitiva già volute dalla Corte d'assise d'appello di Torino nel luglio del 2020 ai 4 giovani imputati. L'accusa era di omicidio preterintenzionale.

"Il timore di attentati terroristici – ha scritto la Cassazione – può aver amplificato il panico, ma non elide l'autonoma rilevanza dell'azione scriteriata che per prima ha generato il caos". L'ipotesi della presenza di altre bande di rapinatori non ha incrinato la considerazione alla base della sentenza depositata. "Non è dato sapere dove fossero queste altre bande e quindi non possiamo sapere che influenza possano aver avuto su quanto accaduto. Nel punto in cui la situazione di disordine si è generata, c'erano gli imputati. I quattro, in concorso tra loro, avevano deciso di ricorrere all'uso dello spray urticante, accettando il rischio di eventuali morti". I quattro dietro la sbarra sono stati condannati a oltre 10 anni di reclusione

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