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Camerun, i pirati assaltano petroliera greca: sequestrati otto marinai, un ferito

La petroliera Happy Lady, battente bandiera greca, è stata assaltata da un gruppo di pirati nel porto di Limbe, in Camerun: otto membri dell’equipaggio sono stati sequestrati e uno di loro è stato ferito a una gamba. Tra i sequestrati c’è anche il comandante della nave, un uomo greco. Si tratta del secondo atto di pirateria nel giro di appena un mese.
A cura di Davide Falcioni
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Una nave petroliera battente bandiera greca ormeggiata nel porto di Limbe, in Camerun, è stata presa d'assalto da un gruppo di pirati armati che hanno sequestrato otto marinai. A renderlo noto il ministero greco della Marina mercantile, secondo quanto riportano i media internazionali. Cinque dei marinai rapiti sono di nazionalità greca, due filippini e un ucraino e fanno parte dell'equipaggio di 28 persone della petroliera Happy Lady. Nell'attacco un membro dell'equipaggio è rimasto ferito, ha aggiunto il ministero. Tra i sequestrati c'è anche il comandante della nave, un greco. Il marinaio ferito è stato colpito a una caviglia ed è stato portato in un ospedale locale. "Il ministro greco della Marina mercantile, Yannis Plakiotakis, è stato informato e segue la vicenda da vicino con il ministro degli Esteri greco e la società che gestisce la petroliera", si legge in una nota del ministero. L'armatore è la società Eastern Mediterranean Athens, che ha sede ad Atene.

Gli assalti alle navi e il sequestri dei membri dell'equipaggio da parte di pirati sono relativamente frequenti nel Golfo di Guinea, sulla costa dell'Africa occidentale. I pirati dirottano le navi per alcuni giorni, il tempo necessario per saccheggiare le stive e richiedere il pagamento dei riscatti per il rilascio degli ostaggi. Il mese scorso, un gruppo armato ha assaltato la petroliera greca "Elka Aristote", una dozzina di miglia nautiche al largo della costa del capitale del Togo, Lomé, e ha rapito quattro marinai; tre di loro sono stati liberati il 13 dicembre mentre il quarto è deceduto in prigionia. L'indagine è in corso, ma a quanto pare la sua morte non sarebbe stata causata dalle violenze inflitte dai carcerieri bensì dal peggioramento delle sue condizioni di salute, già da tempo gravi a causa di una malattia.

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