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Calabria, duro colpo al “clan degli zingari”: 33 arresti

Sono state arrestate all’alba 33 persone ritenute appartenenti al “clan degli zingari” operante nel territorio di Cassano allo Ionio (CS). Sequestrate più di 33 tonnellate di sostanze stupefacenti tra cocaina, eroina e marijuana. Rinvenute inoltre numerose armi, tra cui Kalashinov.
A cura di Susanna Picone
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La Guardia di finanza all’alba di questa mattina ha eseguito 33 provvedimenti di fermo emessi dalla Dda di Catanzaro contro gli elementi della cosca “degli zingari” di Cassano allo Jonio, accusati di avere gestito un vasto traffico di droga con diramazioni anche nel nord Italia. L'operazione, chiamata “Gentleman”, scaturisce da indagini condotte dal Goa di Catanzaro e di Brescia. Il quartiere del “Timpone rosso”, sede del quartier generale della cosca calabrese, è presidiato da stamattina da centinaia di finanzieri per porre fine a un controllo del territorio da parte del clan che si protraeva da anni. Il gruppo criminale aveva la sede in 14 edifici ubicati nelle zone più impenetrabili della frazione Lauropoli di Cassano allo Jonio. La cosca degli zingari, secondo quanto è emerso dalle indagini, smerciava in tutta Italia consistenti partite di eroina provenienti dall'Albania e di cocaina acquistata in Sud America e in Olanda. Gli affiliati alla cosca arrestati stamani avrebbero gestito un giro di stupefacente valutato 45 milioni di euro nel periodo in cui sono stati sotto indagine. A dirlo è il procuratore di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo che ha coordinato l'inchiesta della Dda.

Il blitz contro il “clan degli zingari” – Nel corso delle indagini, andate avanti per anni, sono stati sequestrati ingenti quantitativi di droga – 33 tonnellate tra cocaina, eroina e marijuana – in diverse regioni. Anche due pescherecci che, secondo l'accusa venivano usati dalla cosca per importare tonnellate di marijuana e anche eroina dall'Albania, sono stati sequestrati stamani dalla Guardia di finanza. I due pescherecci fanno base nel porto di Corigliano Calabro e uno di questi sarebbe anche al centro di accertamenti perché c'è il sospetto che sia stato usato anche per il traffico di essere umani. Rinvenute inoltre numerose armi, tra cui Kalashinov.

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