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Caduto dal settimo piano per recuperare il cellulare: così è morto a 16 anni Roberto Miron

Roberto Miron, il ragazzo di 16 anni deceduto martedì scorso a Vicenza, ha perso la vita a causa di un incidente: stava tentando di recuperare il cellulare quando è caduto dal settimo piano di una palazzina.
A cura di Davide Falcioni
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Morto nel tentativo di recuperare il cellulare che gli era caduto. I carabinieri del nucleo investigativo non hanno più dubbi: Roberto Miron, il ragazzo di 16 anni deceduto martedì scorso in via Adenauer, a Vicenza, ha perso la vita a causa di un incidente. Non si è trattato di un gesto estremo, tantomeno di una sfida lanciata sui social, come ipotizzato inizialmente dagli inquirenti, che avevano anche aperto un'inchiesta per istigazione al suicidio. La svolta nell’indagine sulla disgrazia è arrivata a poche ore dai funerali, che saranno celebrati questa mattina nella chiesa di Sant’Antonio ai Ferrovieri, proprio nel giorno del compleanno del liceale.

La tragedia si è consumata martedì 21 marzo intorno alle 21: quella sera la famiglia si era riunita a casa della nonna di Roberto, che festeggiava il compleanno in un appartamento del settimo piano. A un certo punto il 16enne, iscritto al secondo anno del liceo scientifico Quadri, è andato al bagno. Stando a quanto accertato dagli inquirenti, Roberto si trovava vicino alla finestra e stava armeggiando con il cellulare quando quest’ultimo gli è caduto dalle mani ed finito sul terrazzo al piano di sotto. A quel punto, anziché uscire dalla casa della nonna, scendere le scale e suonare ai vicini per chiedergli di poter recuperare lo smartphone, Roberto avrebbe preso una decisione rivelatasi fatale. L’adolescente, infatti, si è calato dalla finestra ed è saltato sul terrazzo. Ha quindi recuperato il telefonino e tentato di tornare al piano superiore, probabilmente arrampicandosi lungo il tubo della grondaia. Durante la risalita, tuttavia, avrebbe perso la presa precipitando nel vuoto.

A stabilirlo sono state le indagini svolte nell'ultima settimana. La dinamica della caduta, la porzione del piazzale dove è stato trovato il corpo del giovane e la posizione del cadavere sono compatibili con una caduta accidentale. Al momento, il pm Jacopo Augusto Corno non avrebbe comunque archiviato il fascicolo. Per scrupolo, infatti, si attende l’esito dell’analisi dei file del pc e dello smartphone dell’adolescente, che erano stati subito sequestrati dai carabinieri. I militari hanno già esaminato mail, chat, social e il resto del materiale informatico archiviati sul pc. Gli accertamenti sul cellulare, invece, devono ancora cominciare perché è rimasto gravemente danneggiato.

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