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Cade per una buca, si frattura l’anca: Comune di Palermo condannato a risarcire oltre 50 mila euro

Una donna cade su una strada dissestata e priva di segnalazioni in via Emilia a Palermo. Il tribunale (dopo otto anni) condanna il Comune a risarcirla con oltre 50 mila euro per i danni subiti, riconoscendo la responsabilità dell’ente.
A cura di Biagio Chiariello
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immagine di repertorio
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Una caduta su una strada dissestata di Palermo costa oltre 50 mila euro al Comune. Il tribunale, con la sentenza 4281/2025, ha riconosciuto la responsabilità dell’ente per una cittadina rimasta gravemente ferita inciampando in una disconnessione del manto stradale di via Emilia, completamente priva di segnalazioni.

L’incidente risale al 10 maggio 2018, intorno alle 10:30. La donna stava attraversando la strada quando è caduta rovinosamente a terra. Soccorsa dai sanitari del 118, è stata trasportata d’urgenza all’ospedale Villa Sofia-Cervello, dove le è stata diagnosticata una frattura dell’anca destra. L’intervento chirurgico con impianto di protesi è stato eseguito presso la Casa di Cura Latteri, dando inizio a un lungo percorso di recupero tra ricoveri, fisioterapia, visite specialistiche ed esami diagnostici.

Il consulente medico-legale incaricato dal tribunale ha accertato postumi permanenti particolarmente rilevanti: un danno biologico del 22% e periodi di invalidità temporanea assoluta e relativa.

La donna è stata assistita dagli avvocati Alessandro Palmigiano e Mattia Vitale dello studio Palmigiano e Associati, che hanno seguito l’intero contenzioso fino alla decisione favorevole.

Il tribunale ha stabilito la responsabilità del Comune ai sensi dell’art. 2051 del Codice Civile – responsabilità per custodia – ricordando che gli enti pubblici devono garantire la sicurezza delle strade urbane e che i cittadini hanno diritto a percorrerle senza rischi imprevedibili. I dissesti non segnalati costituiscono un pericolo concreto e difficilmente evitabile.

Per quanto riguarda la società Rap spa, affidataria della manutenzione stradale, il tribunale non l’ha ritenuta direttamente responsabile dell’incidente. Tuttavia, ha stabilito che la società debba garantire il Comune, secondo le clausole contrattuali che prevedono la copertura delle responsabilità civili per i sinistri. In pratica, pur rispondendo il Comune in giudizio, le somme eventualmente corrisposte dovranno essere rimborsate da Rap.

“Questa sentenza conferma un principio fondamentale: i cittadini hanno diritto a camminare su strade sicure. La manutenzione delle vie urbane è un obbligo preciso e le amministrazioni devono rispondere quando tale obbligo non viene rispettato”, hanno commentato gli avvocati Palmigiano e Vitale.

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