Cadavere senza testa in uno scatolone sull’autostrada A22: dopo 17 anni risolto il mistero

A 17 anni dal macabro ritrovamento del corpo senza testa di un giovane all'interno di uno scatolone abbandonato sull'autostrada A22, sembra finalmente risolto uno dei cold case più incredibili dell'Alto Adige. Secondo quanto trapelato oggi in Tribunale a Bolzano, gli inquirenti sarebbero riusciti finalmente a dare un volto e un nome alla vittima ritrovata senza vita e decapitata lungo l'autostrada del Brennero, nei pressi di Chiusa, nel febbraio del 2008.
Per il momento però la stessa procura mantiene il massimo riserbo perché le indagini sarebbero ancora in corso per individuare i possibili responsabili. Secondo l'ansa, non è escluso che gli inquirenti la prossima settimana possano fornire ulteriori elementi sul caso che per quasi un ventennio ha tenuto impegnati investigatori e periti.
La terribile scoperta avvenne durante la manutenzione a bordo carreggia quando un operaio che stava falciando l'erba si imbatté in uno scatolone perfettamente sigillato. Non riuscendo a spostarlo per il peso eccessivo, decise di aprirlo facendo la terribile scoperta di un corpo umano senza testa. Da quel momento le indagini sul rinvenimento non si sono mai fermate tra perizie, analisi scientifiche e appelli che fin qui non erano riusciti a risolvere il caso.
Neanche le impronte digitali, diffuse anche alle autorità tedesche, svizzere ed austriache, fornirono elementi utili a identificare la vittima. Secondo autopsia e indagini medico legali, si trattava di un giovane fra i 20 e 22 anni, al massimo 25 che era stato prima strangolato e successivamente decapitato.
Sulla base dei segni rilevati sul cadavere e sulla base anche delle analisi del sangue, il perito stabilì che la morte era da attribuirsi ad asfissia. Solo successivamente era stato mozzato il capo d mani definite molto esperte. Per l'anatomopatologo che esaminò la salma, il taglio della testa fu eseguito in maniera estremamente precisa ma a complicare le cose il fatto che sul corpo non furono rilevati segni di lotta.
Nessuna denuncia di scomparsa e nessuna segnalazione erano state ritrovate negli archivi di polizia e Interpol e sul posto la scientifica non trovò nessuna traccia diversa da quella della vittima. Tra le ipotesi degli inquirenti all'epoca anche quella che potesse trattarsi di una vittima della prostituzione proveniente dall'est Europa