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Covid 19

Burioni spiega perché l’affermazione secondo cui sono morti per Covid 3783 italiani è una bugia

Il virologo Roberto Burioni ha spiegato nella consueta lezione della domenica sera a Che tempo che fa perché l’affermazione secondo cui i morti per Covid in Italia sono stati 3783 è “una pericolosa bugia. Sminuire questo per tentare di sminuire l’importanza delle precauzioni che stiamo ancora prendendo e delle vaccinazioni che ci stanno facendo uscire da questo incubo è mancanza di rispetto verso tutti quei morti e i loro cari”.
A cura di Ida Artiaco
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"Questa sera cominciamo con un numero: 3783. Il numero dei morti per la pandemia secondo una narrazione antiscientifica e irreale fatta propria da no vax e media. Questo però purtroppo non è vero". Comincia così la consueta "lezione" di Roberto Burioni, virologo dell'ospedale San Raffaele di Milano, in onda a Che tempo che fa ieri sera su Rai 3. L'esperto smonta la teoria, che circola tra i no pass, secondo cui i morti per Covid in Italia sarebbero 3783, definendola una "bugia pericolosa".

"Lasciamo perdere il Covid – ha continuato Burioni -. Andiamo a guardare i numeri inoppugnabili e che non possono essere fraintesi. Parliamo di due mesi, marzo e aprile. Negli anni precedenti al 2020 in Lombardia morivano in media circa 16.600 persone. Nel 2020 ne sono morte 43mila, quasi 3 volte tanto, è sparita una città delle dimensioni di Lodi. Che cosa è successo in quei due mesi? In Italia, negli anni precedenti al 2020, ogni anno morivano in media 624mila persone. Nel 2020 ne sono morte 746.146″. Dunque, ha proseguito l'esperto, si è trattato di un "eccesso di mortalità di 122mila persone", che già si era registrato nella storia del nostro Paese. "Per esempio – ha sottolineato – c'è stato nel 1915 quando l'eccesso è stato di 170mila persone, ma l'Italia era stata precipitata nel primo anno della guerra più sanguinosa che l'uomo abbia mai conosciuto, e cioè la prima guerra Mondiale. Quindi se andiamo a vedere questi numeri inconfutabili ci accorgiamo che nel periodo che va dal 1945 al 2020 la mortalità per milioni di abitanti ha eguali sono negli anni della guerra. Si tratta di una tragedia senza precedenti. Alla fine il bilancio tragico è che nel periodo dal 1 marzo 2020 al luglio 2021 sono morti 150 mila italiani più di quelli che ci aspettavamo".

Infine, si è rivolto ai manifestanti no pass che "portano quel cartello con su scritto 3783. A loro diciamo: di cosa sono morti gli altri 146mila? Perché sono morti così tanti italiani proprio nel 2020? C'è stato il Covid. Sminuire questo per tentare di sminuire l'importanza delle precauzioni che stiamo ancora prendendo e delle vaccinazioni che ci stanno facendo uscire da questo incubo è mancanza di rispetto verso tutti quei morti, dei loro cari, ma anche di quelli che hanno subito conseguenze economiche, sociali e personali di questo drammatico periodo. Se adesso si muore molto di meno è per due motivi: per i sacrifici fatti nel 2020 e per i vaccini del 2021. Questa è la strada per uscirne".

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