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Burioni spiega perché con la variante Omicron non ci libereremo mai del Covid

Il virologo ha spiegato a Che tempo che fa le caratteristiche della variante Omicron, definita come “un nuovo virus”. Secondo Burioni “con la forma originale potevamo pensare di liberarci del virus”, mentre “Omicron continuerà a circolare e ognuno di noi lo incontrerà”. La scelta è “se incontrarlo da vaccinati o da non vaccinati”.
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A cura di Tommaso Coluzzi
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Come ogni domenica sera, Roberto Burioni è intervenuto a Che tempo che fa su Rai 3 per commentare l'andamento della pandemia di Covid. Il suo discorso è stato incentrato sulla variante Omicron e su come questa abbia cambiato le carte in tavola: "Ne parliamo in continuazione, giustamente, perché oramai è questo il virus che circola nel nostro Paese – ha spiegato – Che caratteristiche ha questo virus? Quelle di una estrema contagiosità. È un nuovo virus, molto diverso proprio per la contagiosità". E ha ricordato: "Pensate che a una cena a Oslo c’erano 117 persone, una veniva dal Sudafrica e aveva la variante Omicron, erano tutte vaccinate con due dosi, 107 sono state contagiate".

Il virologo ha spiegato le caratteristiche della variante Omicron e quali sono le conseguenze delle mutazioni dal virus originario: "Omicron è un nuovo virus, molto diverso per la contagiosità dalle varianti precedenti – ha ribadito – con il virus originale, quello della prima parte del 2020, un malato in media infettava due persone". Poi è arrivata la variante Delta, molto più contagiosa: "In media un malato infettava 6 persone, siamo al livello della varicella". E infine la variante Omicron: "Siamo davanti a uno dei virus più contagiosi sulla faccia della terra, perché un paziente infetta più di 10 perone".

Ma non finisce qui: "Ci sono altre caratteristiche della malattia causata da Omicron che rendono più difficile il controllo e più facile la diffusione, per esempio una incubazione più breve della malattia – ha continuato Burioni – Il virus originale dava malattia dopo 6-7 giorni dall’infezione, invece Omicron casa la malattia dopo 2-3 giorni, ed è più difficile tracciare i casi se uno dopo già due o tre giorni si ammala e diventa infettivo". L’altro elemento molto importante è che Omicron "riesce a contagiare in maniera molto più efficace anche le persone vaccinate". Il vaccino "era una barriera estremante solida contro il contagio col virus originale, un po’ meno ma ancora molto efficace con Delta, purtroppo non è più così con Omicron".

Questo, però, non significa affatto che il vaccino contro il Covid è inutile, anzi: "Chi è vaccinato viene infettato di meno, perché c’è un grado di protezione importante, soprattutto con la terza dose, e quando si infetta è meno contagioso". Inoltre "è rimasta estremamente efficace la capacità del vaccino di bloccare la forma grave della malattia – ha sottolineato il virologo – Il vaccino dato in tre dosi è veramente molto, molto, molto protettivo nei confronti delle forme che portano le persone in terapia intensiva". Gli ultimi dati dell’Istituto superiore di sanità "mostrano una protezione molto superiore al 90%, che è una cosa eccezionale".

Insomma, la conclusione di Burioni è chiarissima: "Nonostante questo virus sia molto contagioso e possa superare la barriera che il vaccino opponeva al contagio, il vaccino ancora funziona molto bene". Infine "ci sono alcune considerazioni che dobbiamo fare e che sono molto importanti – ha concluso il virologo – Col virus originale noi potevamo pensare, vista la poca contagiosità relativa e l’efficacia del vaccino, di liberarci di questo virus come abbiamo fatto con il vaiolo". Con la variante Omicron "questo non è più immaginabile". Con questo vaccino "Omicron continuerà a circolare e, come ha detto giustamente il professor Fauci, ognuno di noi lo incontrerà". La scelta è "se incontrarlo da vaccinati o da non vaccinati". E ha ribadito ancora una volta: "È molto meglio incontrarlo da vaccinati per noi e e per gli altri".

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