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Covid 19

Brusaferro: “L’epidemia frena. Grande adesione dei giovani alla campagna vaccinale”

Silvio Brusaferro e Giovanni Rezza hanno commentato i dati del monitoraggio settimanale di oggi: “”La situazione epidemiologica in questo momento ci solleva. I ragazzi della fascia d’età 20-29anni hanno risposto molto bene, così come quelli tra i 12 e i 19 anni. Sopra i 50 invece la crescita delle somministrazione è più lenta”.
A cura di Davide Falcioni
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Migliora il quadro epidemiologico italiano. A certificarlo i dati emersi dall'odierno monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità e del Ministero della Salute sull’andamento della pandemia: questa settimana, infatti, è stato rilevato un'ulteriore diminuzione di due dei principali sull’evoluzione del contagio: l’indice di trasmissibilità Rt e l’incidenza dei contagi sulla popolazione italiana, il primo pari a 0,92 e la seconda di 94 casi ogni 100 mila abitanti. Dati finalmente positivi che, tuttavia, non devono assolutamente farci abbassare la guardia come hanno ricordato – nella consueta conferenza stampa settimanale – Silvio Brusaferro e Giovanni Rezza, presidente dell'ISS e direttore del dipartimento della prevenzione al Ministero della Salute.

"In Italia – ha spiegato Brusaferro nel suo intervento – la situazione è leggermente migliore rispetto ad altri paesi europei. Sta quindi continuando la decrescita dei contagi in tutte le fasce d'età, soprattutto tra i più giovani. In quasi tutte le regioni l'indice Rt è inferiore a 1, solo in alcune è ancora lievemente superiore. L'età media dei positivi è in aumento ed è oggi di 37 anni, mentre l'età media dei ricoveri in area medica è intorno ai 60 anni e si finisce in terapia intensiva a 63. Per quanto riguarda i decessi, invece, l'età è ancora più alta. Negli ospedali la saturazione dei reparti ordinari è del 7,4%, quella delle terapie intensive del 5,9%". Brusaferro ha dunque ribadito che il quadro epidemiologico è in miglioramento e che lo è anche grazie alla grande adesione alla campagna vaccinale, un'adesione convinta anche dei più giovani: "I ragazzi della fascia d'età 20-29anni hanno risposto molto bene, così come quelli tra i 12 e i 19 anni. Sopra i 50 invece la crescita delle somministrazione è più lenta, ma come è noto si tratta della fascia che corre i maggiori rischi".

Anche Giovanni Rezza è apparso positivo: "La situazione epidemiologica in questo momento ci solleva, ma a preoccupare sono i segnali che arrivano dal resto d'Europa, in particolare da Spagna, Regno Unito, Francia e Germania, che sono in condizioni peggiori della nostra". Insomma, guai ad abbassare la guardia, perché con la ripresa delle scuole a la circolazione di milioni di persone il rischio di una recrudescenza dei casi è molto alto. Anche il dirigente del Ministero della Salute ha fatto un plauso ai giovani per l'adesione alla campagna vaccinale: "Si tratta di un ottimo risultato, ma ora dobbiamo cercare di vaccinare chi ancora è esitante".

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