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Brindisi, arrestato giudice: incassava mazzette dai familiari di giovani morti negli incidenti

Sei persone sono state arrestate questa mattina dalla Guardia di Finanza su ordine della Procura di Potenza. In manette oltre a 5 professionisti è finito anche un magistrato in servizio alla sezione Fallimentare di Brindisi, il giudice civile Gianmarco Galiano, finito in carcere così come l’imprenditore Massimo Bianco ed il commercialista Oreste Pepe Milizia.
A cura di Davide Falcioni
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Neppure il Tribunale era un luogo impermeabile alla corruzione: con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari, infatti, sei persone sono state arrestate questa mattina dalla Guardia di Finanza su ordine della Procura di Potenza. In manette oltre a 5 professionisti è finito anche un magistrato in servizio alla sezione Fallimentare di Brindisi, il giudice civile Gianmarco Galiano, finito in carcere così come l'imprenditore Massimo Bianco ed il commercialista Oreste Pepe Milizia. Ai domiciliari, invece, l'avvocatessa Federica Spina, l'imprenditore Francesco Bianco e la presidente dell'Ordine degli Ingegneri di Brindisi, Annalisa Formosi. 21 in tutto gli indagati nell'inchiesta coordinata dal capo della Procura di Potenza Francesco Curcio, fra cui altri 2 magistrati, Francesco Giliberti e Giuseppe Marseglia.

Le indagini sono scattate nel 2017 in seguito alla richiesta di concordato preventivo avanzata da una società con sede nella provincia di Brindisi. L'inchiesta era coordinata dal sostituto della Procura di Brindisi Raffaele Casto, poi il fascicolo è stato trasferito a Potenza, in quanto la Procura della città lucana ha la competenza territoriale, visto il coinvolgimento di magistrati brindisini. Le indagini sono proseguite con alcune perquisizioni negli studi dei professionisti coinvolti nelle procedure fallimentari.

Determinante è stato il ruolo di Gianmarco Galiano: il giudice è accusato di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari e sono in particolare due le vicende sulle quali sarà necessario fare chiarezza: una causa del 2007 sul decesso di una 23enne, e una causa riguardante un bambino nato con traumi permanenti per colpa medica. Nel primo caso sarebbero stati messi a disposizione del magistrato 300mila euro tramite il conto intestato alla ex suocera, indagata a piede libero. Nel secondo, circa 150mila euro. Secondo l'accusa in un'altra circostanza ingenti somme di denaro sarebbero state ottenute dal giudice dopo aver prospettato al padre e alla madre di un bambino gravemente disabile di sottrargli la potestà sul figlio. Il gip di Potenza ha anche disposto il sequestro preventivo di 1,2 milioni di euro. Per gli inquirenti guidati dalla procuratore capo Francesco Curcio con il denaro incassato Galiano avrebbe potuto acquistare una masseria e gestire imprese agricole e agrituristiche e bed and breakfast.

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