Bloccato a letto, 14enne disabile muore per troppo caldo in casa: madre condannata per abbandono

Cinque anni di carcere per aver abbandonato il figlio 14enne disabile trovato morto nel suo letto dopo una prolungata esposizione al calore. È questa la pena inflitta dalla Corte d'Assise di Appello di Catania alla mamma dell’adolescente siciliano tetraplegico morto nel Ferragosto di due anni fa nell’abitazione di famiglia a Grammichele, nel Catanese. La donna di 45 anni è stata ritenuta colpevole di abbandono pluriaggravato di incapace, per aver lasciato il figlio 14enne disabile "alla prolungata esposizione a calore da cui ne derivava la morte per ipertermia".
Per la donna, che si è sempre proclamata innocente, una pena meno severa di quella chiesta dall’accusa ma inferiore anche alla condanna di primo grado arrivata alla fine dello scorso anno. Il pubblico ministero infatti aveva chiesto una condanna a 8 anni di reclusione mentre il Tribunale di Caltagirone, al termine del processo con rito abbreviato, aveva condannato la 45enne a 6 anni e 8 mesi. Ora in secondo grado il concordato fa scendere la pena inflitta a 5 anni. La donna è stata condannata anche alle spese di mantenimento durante la custodia cautelare in carcere e alla rifusione delle spese per la parte civile costituita, i fratellastri del 14enne, nati da una precedente relazione del padre, deceduto, con un’altra donna.
Secondo quanto ricostruirò dall’accusa, il 14enne, bloccato a letto da“tetraperesi spastico-distonica e disabilità intellettiva grave", sarebbe rimasto esposto a lungo ai raggi del sole in camera da letto. Il ragazzino, che a causa della malattia non poteva provvedere a sé stesso né chiedere aiuto, è morto per ipertermia causata dalla prolungata esposizione al calore.
Un calore causato dalle altissime temperature di agosto ma anche da una presunta e “prolungata esposizione esterna all’azione dei raggi solari”, secondo l’accusa. La donna ha sempre negato la circostanza ricordando che fu lei a chiamare i soccorsi medici dopo aver ritrovato il ragazzino esanime a letto. I sanitari non poterono fare nulla per il 14enne ma segnalarono il caso ai carabinieri che qualche giorno dopo arrestarono la donna.
A non convincere gli inquirenti la prima versione piena di incongruenze. La 45enne infatti riferì di aver trovato il minore a letto ipotizzando un decesso avvenuto nella notte mentre dormiva. Una ricostruzione non compatibile con quanto stabilito dal medico legale secondo il quale il decesso del ragazzino è collegato al troppo caldo e dunque a una prolungata esposizione al calore.