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Blitz di Forza Nuova contro l’aborto davanti alla Casa delle Donne: “194 strage di Stato”

Forza Nuova ha affisso questa mattina uno striscione per protestare contro l’aborto, davanti alla sede dell’associazione Casa Internazionale delle Donne. “194 Strage di Stato” si leggeva sullo striscione prontamente rimosso e denunciato ai carabinieri.
A cura di Charlotte Matteini
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L'affissione del cartellone ProVita contro l'aborto continua a creare polemiche. In seguito alla rimozione del mega-manifesto richiesta dall'ufficio Affissioni del Comune di Roma in seguito alle proteste scatenatesi sui social, questa mattina sulla cancellata antistante la sede dell'associazione Casa Internazionale delle Donne i militanti di Forza Nuova hanno affisso uno striscione contro l'aborto, per protestare contro la legge 194 che negli anni '70 portò alla legalizzazione della pratica. "194 strage di Stato" si legge sullo striscione esposto questa mattina e denunciato dalla dottoressa Elisabetta Canitano: "Oggi dobbiamo rimuovere un'altro striscione che Forza Nuova ha attaccato alla Casa Internazionale delle Donne! Un grave attacco alla libertà e all'autodeterminazione delle donne", ha scritto la ginecologa in un post pubblicato su Facebook.

"Il blitz di Forza Nuova contro la Casa Internazionale delle donne è un attacco vigliacco e squadrista in primo luogo contro le donne e contro tutti. Giù le mani dalle conquiste che hanno reso l'Italia migliore e più civile. Siamo e saremo in prima linea contro chi vuole farci tornare indietro", ha scritto su Twitter il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, protestando contro l'iniziativa di Forza Nuova.

Nel corso delle ultime settimane, soprattutto dopo l'affissione del mega-manifesto ProVita in via Gregorio VII per il 40ennale della legge 194, rinfocolano le polemiche sull'aborto e la divisione tra pro-choice e antiabortisti. "L'immagine di un   bambino nel grembo materno, per scuotere milioni di coscienze. Da oggi fino al 15 aprile, il maxi cartellone ProVita di 7 metri per 11 ricorda che l'interruzione volontaria della gravidanza sopprime un essere vivente. Non un grumo di cellule", si leggeva nel manifesto della discordia, rimosso ieri mattina dopo incessanti giornate di polemiche. 

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