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Berlusconi replica a Monti: “Fa solo chiacchiere, io taglierò le tasse”

Dopo le promesse del Prof. in materia fiscale, il Cavaliere rilancia: “Via l’Imu, graduale abolizione dell’Irap e riduzione dell’Irpef. Monti? Perché gli italiani dovrebbero credere a questo signore che ha tassato tutto il tassabile?”
A cura di Biagio Chiariello
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La settimana politico-elettorale si apre con un vero e proprio braccio di ferro tra due dei principali leader in vista della partita che si giocherà il 24 e 25 febbraio per decidere chi sarà il nuovo Presidente del Consiglio. E così alle promesse in materia fiscale di Mario Monti, replica subito Silvio Berlusconi in collegamento col Tg5: abolizione dell'Imu «al primo Cdm», introduzione del quoziente familiare «a partire dal 2014», «abolizione graduale dell'Irap», e infine – rilanciando la promessa del '94- un'Irpef con sole due aliquote (del 23 e 33%), con il discrimine dei 40mila euro di reddito. Questa la ricetta del Cav, ancora al centro delle polemiche dopo le parole su Mussolini nel Giorno della Memoria. La copertura arriverebbe «riducendo almeno del 10% in 5 anni la spesa del nostro Stato» dice il Cavaliere. In soldoni, sarebbero «80 miliardi in 5 anni, 16 all'anno, che per metà andranno alla riduzione delle imposte per le famiglie e per l'altra metà alla riduzione dell'Irap». Questo perché «il nostro programma -aggiunge il leader del centrodestra- prevede meno Stato e meno tasse, quindi più soldi nelle tasche delle famiglie».

Berlusconi non ha mancato di commentare le parole di Monti sull'abbassamento dell'Imu. «Sia le sue, che quelle della sinistra» in tema di riduzione delle tasse «sono soltanto chiacchiere: perchè mai gli italiani dovrebbero credere a questo signore che ha tassato tutto il tassabile e che ha detto solo un mese fa che se si fosse tolta l'Imu sarebbe dovuta arrivare addirittura un'Imu doppia? Oggi Monti si smentisce da solo». Quindi va più nel dettaglio nel commentare l'imposta sulla casa «che ha portato la tassazione sugli immobili al secondo posto in Europa e questo ha sottratto agli italiani la tredicesima, determinando – dice Berlusconi – uno choc negativo sulla visione del futuro, con anche la svalutazione di tutte le abitazioni e quindi un crollo delle costruzioni che si annuncia vicino al 50% con la perdita di molti posti di lavoro».

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