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Berloni, chiude lo storico marchio di cucine: 85 dipendenti rischiano di perdere il lavoro

Conti in attivo e fatturati in crescita, ma i dipendenti dello storico marchio di Pesaro di cucine italiane, Berloni Group Srl, rischiano il posto. L’azienda ha comunicato ai sindacati la messa in liquidazione della società. Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli: “Fulmine a ciel sereno”.
A cura di Susanna Picone
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Il gruppo Berloni è in liquidazione. La decisione è stata presa improvvisamente giovedì e gli operai di Montelabbate, in provincia di Pesaro, venerdì hanno scioperato e parlato di un “delitto perfetto”. La storica azienda di cucine, che occupa 85 lavoratori, dal 2014 è controllata da un gruppo di Taiwan. Secondo l’Ansa l’impresa era in salute, con ordini in crescita del 25 per cento rispetto allo scorso anno, 15 milioni di euro di fatturato e negozi monomarca in ascesa. L’azienda aveva toccato il suo picco nei primi anni Duemila, poi nel 2014 era iniziata l’avventura di Berloni Group, proseguita fino all’annuncio dei giorni scorsi.

Mise attiva canali con Taiwan per Berloni

"Il Ministero dello Sviluppo economico ha attivato i canali diplomatici con Taiwan per cercare di trovare una soluzione alla vertenza della Berloni, storico marchio di Pesaro per cui i proprietari asiatici hanno deciso la messa in liquidazione”, ha annunciato la sottosegretaria al Mise Alessia Morani. "Abbiamo immediatamente attivato i canali diplomatici del Ministero dello Sviluppo Economico con Taiwan – ha aggiunto -. Tentiamo questa soluzione con la consapevolezza che la questione è molto complessa e di difficile soluzione trattandosi di soci privati e non di una azienda di Stato. A prescindere comunque dall'esito di questo intervento, il Mise è a disposizione dei lavoratori, dei sindacati e delle autorità locali per provare a dare una soluzione a questa crisi".

Berloni chiude, a rischio 85 lavoratori

"Siamo nuovamente al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici per difendere i posti di lavoro – così Giuseppe Lograno, della Fillea Cgil -. Questa decisione terribile e inaspettata porterà alla chiusura dello stabilimento, la perdita dei posti di lavoro degli 85 dipendenti circa, problemi per i tanti piccoli artigiani del distretto che lavoravano con loro. La chiusura di un sito importante come questo nel nostro territorio impoverisce tutta la comunità ed è per queste ragioni che non può essere accettata. Faremo tutto ciò che sarà possibile per modificare questa decisione e per dare tutele a chi subisce queste decisioni prese a migliaia di chilometri da questa provincia”.

Berloni, con i lavoratori il sindaco di Pesaro

Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, che venerdì ha raggiunto gli operai, parla di “notizia inaspettata”. Per Ricci si tratta di una strana vicenda legata ai taiwanesi “che improvvisamente decidono di mettere in liquidazione la società, pare per discussione societaria e diversità di vedute nella proprietà”. Il sindaco ha fatto sapere che cercherà un canale per parlare con la proprietà e capire se la decisione sia irreversibile o meno. "La crisi della Berloni è un vero fulmine a ciel sereno. La Regione farà la sua parte per le necessità che ci verranno rappresentate", ha commentato il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli. "Un marchio storico della regione – ha aggiunto – che ha contribuito a rafforzare nel mondo il Made in Italy e il Made in Marche, simbolo di una produzione di qualità e altamente qualificata. Facciamo fatica a capire esattamente quello che stia succedendo. Il nostro impegno, comunque, non verrà meno e non mancherà la nostra vicinanza nei confronti delle 85 famiglie dei lavoratori coinvolti in questa crisi aziendale".

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