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Peter Neumair e Laura Perselli uccisi a Bolzano

“Benno Neumair bugiardo seriale fin dall’infanzia”, il racconto della sorella in Aula

La deposizione in aula di Madè Neumair, la sorella di Benno, reo confesso dell’omicidio dei loro genitori Laura e Peter avvenuto l’anno scorso a Bolzano.
A cura di Antonio Palma
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"Benno ha sempre raccontato bugie, sin da bambino: è un tratto del suo carattere. E purtroppo ho capito che mi stava mentendo anche subito dopo la sparizione dei nostri genitori”. È uno dei passaggi della lunga deposizione in aula di Madè Neumair, la sorella del trentunenne reo confesso dell’omicidio dei loro genitori Laura e Peter avvenuto il 4 gennaio dell’anno scorso a Bolzano. Smentendo il racconto del fratello secondo cui avrebbe ucciso il padre al culmine di una furibonda lite, Madè ha rivelato invece che tutti in famiglia conoscevano l’indole pacifica del padre che litigava mai con nessuno. “I miei genitori trattavano Benno con i guanti di velluto, soprattutto dopo che lui, in estate ad Ulm in Germania, era stato ricoverato in psichiatria dopo che aveva impugnato un coltello a casa della sua fidanzata” ha raccontato Madè.

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"Benno mente anche davanti all’evidenza dei fatti"

Al contrario la donna ha sottolineato i problemi psicologici del ragazzo che si rifiutava di seguire un percorso di cure psichiatriche. “A Natale litigò, per futili motivi, con mia madre, rinfacciandole di essere la vedova di un suicida e di essere lei la causa del suo malessere” ha rivelato ieri in Tribunale la sorella di Beno Neimar, raccontando poi le sue bugie durante le ricerche dei due genitori considerati scomparsi. “Al telefono Benno mi aveva detto che aveva dormito fuori casa, che era in montagna con il cane. Mi sono onestamente insospettita perché mio fratello non si alza molto presto volentieri quando è libero e, inoltre, il nostro cane era molto anziano” ha rivelato Madè, raccontando: “Ho chiamato un’altra persona che abita di fronte a noi sullo stesso pianerottolo. Le ho chiesto di suonare il campanello di casa nostra e Benno ha aperto la porta. Perciò ho capito che aveva mentito. Mille volte Benno in passato aveva detto bugie, anche davanti all’evidenza dei fatti: lo faceva sin da bambino ed era poco piacevole”.

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I messaggi e la la tesi di delitto d'impeto

Bugie ripetute a più riprese in telefonate e messaggi come quello fatto ascoltare in Aula da Madè durante la sua lunga testimonianza in cui ha risposto alle domande dei pm. Benno prima della confessione cercava di colpevolizzare la sorella che ipotizzava un suo coinvolgimento: “Sono triste perché non posso contare su mia sorella e il tuo atteggiamento non ci aiuta a trovare mamma e papà. Faresti meglio a pensare cosa può essere successo ai nostri genitori, a cercare la verità. Il tuo atteggiamento invece sparge solo fango. Pensaci bene a come mi tratti" affermava Beno in un messaggio audio fatto sentire in Tribunale. Atteggiamenti e testimonianze che potrebbero fare crollare la tesi di delitto d'impeto, fra i cardini della perizia psichiatrica che ha decretato la semi infermità mentale di Benno.

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