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Naufragio del Bayesian a Palermo

Bayesian affondato, recuperato l’albero. L’ipotesi investigativa: “Portelloni mai chiusi prima del naufragio”

È stato recuperato il boma dell’albero maestro del veliero Bayesian, affondato il 19 agosto a Porticello. Nel naufragio sono morte 7 persone: secondo le prime evidenze delle indagini, i portelloni della nave sarebbero rimasti aperti fino all’arrivo della tempesta che ha trascinato a fondo lo yacht.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Le operazioni di recupero
Le operazioni di recupero
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È stato recuperato l'albero di 72 metri del Bayesian, il veliero affondato al largo di Porticello la notte del 19 agosto di proprietà del magnate britannico Mike Lynch. Nel naufragio sono morte 7 persone, tra le quali figura il nome dello stesso Lynch.

L'albero, che si è spezzato in seguito alla tempesta che ha colto di sorpresa il veliero, è stato tirato su dall'Hebo Lift 2. Il recupero del suo boma è arrivato dieci giorni dopo la morte di un sub olandese che stava lavorando ai rilievi sullo yacht affondato: Robcornelis Maria Hujben Uiben si era calato insieme ad altri sommozzatori a 49 metri di profondità per recuperare l'albero, ma il cannello utilizzato per tagliare il resto della struttura ha attraversato delle sacche di idrogeno, provocando un'esplosione che non ha lasciato scampo al 39enne.

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I lavori sono ricominciati dopo alcuni giorni di stop e ora l'albero maestro è tornato in superficie. Il bomba è stato il primo pezzo del veliero affondato a risalire a galla: i tecnici hanno voluto ripescare questa parte dell'albero maestro per permettere tutti i rilievi del caso, compresi quelli legati all'ultimo incidente del 9 maggio.

Continuano anche le indagini per trovare il varco che ha permesso all'acqua di entrare nell'imbarcazione e di fatto di trascinarla a fondo. Secondo i primi accertamenti, nessun boccaporto o portellone del Bayesian sarebbe stato chiuso nei minuti precedenti all'affondamento. Ci sono quindi dubbi sul rapporto provvisorio diffuso dal Maib, ente britannico per la sicurezza navale. Secondo gli inquirenti italiani, la sua ricostruzione sarebbe basata su una serie di elementi mai verificati direttamente.

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Per avere un quadro completo, infatti, è indispensabile che l'imbarcazione venga messa in secca nel porto di Termini Imerese. Il relitto emergerà del tutto tra il 26 e il 28 maggio dopo gli ultimi stop dovuti all'incidente del 9 maggio. Subito dopo l'operazione, la barca verrà verrà svuotata dell'acqua e trasportata al porto.

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