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Covid 19

Bassetti: “Variante BA 2.75 è inizio di un nuovo problema ma reparti covid non sono soluzione”

“Fondamentale già da oggi pensare alla dose di richiamo del vaccino anti covid” ha spiegato Matteo Bassetti, direttore del reparto di Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova.
A cura di Antonio Palma
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“Siamo di fronte a una nuova variante che un domani potrebbe diventare predominante e che è più contagiosa, quindi è fondamentale già da oggi pensare alla dose di richiamo del vaccino anti covid” lo ha spiegato Matteo Bassetti, direttore del reparto di Malattie Infettive dell'ospedale San Martino di Genova parlando della nuova variante del coronavirus BA 2.75.

“Dobbiamo da oggi metterci marcia tutti perché a settembre chi ha più di sessanta anni e chi è fragile faccia la dose di richiamo in quanto l’attuale copertura vaccinale il prossimo autunno-inverno non ci sarà più perché gli anticorpi decrementano” ha spiegato l’esperto, invitando tutti a continuare mantenere le misure anti-contagio come le mascherine in caso di affollamenti. “La scomparsa dell’obbligo di mascherina non significa divieto di usarla, serve buon senso” ha sottolineato.

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“Le varianti ci saranno sempre e continueranno ad emergere, ci dobbiamo abituare e convivere con un sali e scendi della curva dei positivi" ha proseguito Bassetti all'Adnkronos salute ma la nuova sottovariante Ba.2.75 "sembra l'inizio di un nuovo problema perché il numero di mutazioni che colpiscono questa nuova variante è impressionate. È un virus molto mutato e questo porterà ad un aumento importante della contagiosità e non è un fatto positivo perché vorrà dire avere indice R0 che rischia di essere oltre 20. Potrebbe essere più contagioso del virus respiratorio più pericoloso”.

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Al momento, secondo l’esperto, però “è difficile prevedere a tavolino, in laboratorio e sulla base di questi dati, la pericolosità di Ba.2.75. Le 45 mutazioni in comune con la Ba.2 e poi altre 15 diverse, quindi circa 60 in totale, fanno pensare che possa essere in grado di eludere le difese immunitarie dei vaccini e quelle naturali. Ma fino ad oggi tutte le mutazione delle varianti non hanno dato forme più gravi di COVID".

“I contagi covid in Italia, che ieri hanno superato i trecentomila, sono molti di più nella realtà, probabilmente ogni giorno ci sono circa trecentocinquantamila contagiati ma gli ospedali non sembrano al momento interessati da casi gravi” ha evidenziato ancora Bassetti secondo cui “riaprire i reparti Covid negli ospedali non è una buona idea.

“I ‘lazzaretti' o i ‘ghetti' Covid non sono una buona cosa. È un errore clamoroso buttare tutti insieme in un unico reparto chi ha un ictus, un femore rotto, un infarto, solo perché positivi. Questa infezione va gestita come facevamo con altri virus prima del Covid. Serve un cambio di strategia. Dobbiamo fare i conti oggi e domani con le fiammate del Covid che porteranno a un aumento dei casi. Dopo di che, se l'incremento è come quello che stiamo vivendo, che porta poca gente in ospedale con la polmonite dovremmo pensare che è arrivato il momento di fermare il bollettino quotidiano dei casi e dei decessi. Ma vedo che nessuno si vuole assumere questa responsabilità” ha concluso Bassetti.

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