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Bisceglie, spari contro carabinieri durante un controllo: il giovane fermato dopo la fuga

È successo a Bisceglie (Barletta): un giovane, che girava armato per il centro cittadino, è stato fermato dai carabinieri per un controllo, ma ha aperto il fuoco contro i militari ed è fuggito via. È stato fermato qualche ora dopo. Illesi gli uomini in divisa coinvolti nel fatto, che si è verificato a poco più di 10 giorni di distanza dall’assassinio del maresciallo Vincenzo Di Gennaro a Cagnano Varano.
A cura di Ida Artiaco
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Ha esploso vari colpi di arma da fuoco contro dei carabinieri che l'avevano fermato per un controllo, poi è fuggito via. Ma la sua corsa non è durata molto: dopo alcune ore di caccia all'uomo è stato fermato. È successo nella serata di ieri, giovedì 25 aprile, a Bisceglie, vicino Barletta. I militari, che erano in borghese, erano intervenuti dopo che alcuni cittadini avevano segnalato al 112 la presenza del giovane armato in giro per la città a bordo di una bici elettrica. Alla loro vista, nei pressi del mercato ittico, il ragazzo, un 20enne di cui non sono stati resi noti altri dettagli, ha sparato ed è fuggito, prima di finire in manette. Nessuno dei carabinieri coinvolti è rimasto ferito. Questa mattina dovrebbero essere formalizzate le accuse contro di lui, tra cui quella di tentato omicidio del Comandante della Tenenza dei Carabinieri della stazione locale, oltre al porto abusivo di armi ed altri reati minori.

"Esprimiamo solidarietà e vicinanza all’Arma dei Carabinieri e ai militari della Tenenza di Bisceglie per quanto accaduto. Il grave episodio conferma ancora una volta l’impegno costante e la dedizione delle Forze dell’ordine nel contrasto alla malavita e nella tutela della nostra sicurezza", ha commentato il sindaco di Bisceglie, Angelantonio Angarano.

È questo il secondo episodio del genere che avviene sempre in Puglia, dopo l'uccisione del maresciallo Vincenzo Di Gennaro, morto lo scorso 13 aprile a Cagnano Varano dopo essere stato colpito da alcuni colpi di arma da fuoco esplosi da un ex pregiudicato mentre era in servizio. In quella occasione il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, aveva annunciato che l'impegno "perché questo assassino non esca più di galera e perché le Forze dell'Ordine lavorino sempre più sicure, protette e rispettate". Anche il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, aveva commentato l'omicidio del militare definendolo "inaccettabile. Deve essere chiaro: non ce ne staremo con le mani in mano. Bisogna rispondere e bisogna farlo con forza. Chi tocca un Carabiniere tocca lo Stato, tocca ognuno di noi. Il Paese intero è grato all'Arma. Io lo sono per prima".

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