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Banca Popolare Bari, due ex manager indagati per il crac del gruppo Fusillo

I due ex manager della Banca Popolare di Bari sono stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di concorso in bancarotta nell’ambito dell’inchiesta sul crac delle società del gruppo Fusillo di Noci. I due indagati sono Gianluca Jacobini, ex condirettore generale, e Nicola Loperfido, ex responsabile della direzione crediti dell’Istituto di credito barese.
A cura di Antonio Palma
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Pur conoscendo i problemi societari, avrebbero continuando a erogare crediti e prestiti all’azienda aumentandone così i debiti contribuendo così al dissesto delle società che infine è andata in bancarotta. Per questo due ex manager della Banca Popolare di Bari sono stati iscritti nel registro degli indagati con l'accusa di concorso in bancarotta nell’ambito dell'inchiesta sul crac delle società del gruppo Fusillo di Noci. I due indagati sono Gianluca Jacobini, ex condirettore generale, e Nicola Loperfido, ex responsabile della direzione crediti dell’Istituto di credito barese. L’indagine sul crac finanziario del gruppo Fusillo, che va avanti da tempo, in realtà aveva già messo nel mirino la banca e i suoi dirigenti come confermano le perquisizioni della Guardia di Finanza scattate nell’estate scorsa nella direzione generale della banca contestualmente a quelle nelle sedi delle società poi dichiarate fallite.

Secondo i magistrati della Procura del capoluogo pugliese, gli accertamenti investigativi condotti dalle Fiamme Gialle avrebbero consentito di far emergere il ruolo della Banca Popolare di Bari “quale principale creditore delle imprese sottoposte a procedura concorsuale, risultate esposte con l’istituto di credito per una cifra di poco inferiore ai 140 milioni di euro, a seguito delle ingenti linee di credito elargite negli anni”. Nel dettaglio, i pm hanno ricordato che, nonostante fosse già creditrice di oltre 100 milioni di euro dal gruppo Fusillo, già in difficoltà e in concordato preventivo, la banca barese avrebbe erogato una nuova linea di credito per circa 40 milioni di euro.

“Un intervento estremamente oneroso che si aggiunge ai numerosi già effettuati in passato, sulla cui sostenibilità finanziaria appare necessario investigare” avevano spiegato gli inquirenti. Accertamenti che infine hanno portato all’ ipotesi di bancarotta anche a carico degli ex dirigenti della Banca Popolare di Bari. Nei confronti di Jacobini e Loperfido nei giorni scorsi, alla vigilia del commissariamento della banca, il cda aveva già avviato le procedure per una azione di responsabilità.

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