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Astrofisica italiana ridisegna galassie al computer, premiata ma presto sarà senza lavoro

Un’intuizione straordinaria per la quale è stata premiata con la medaglia d’onore della Max Planck Society. Precaria, da settembre cercherà una nuova posizione.
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Il suo lavoro ha sovvertito quanto era finora noto sui modelli di formazione ed evoluzione delle galassie. Un'intuizione straordinaria per la quale è stata premiata con la medaglia d'onore della Max Planck Society: si chiama Francesca Rizzo, ha 31 anni, viene da Casarano ed è attualmente impegnata nel Cosmic Dawn Center, centro di ricerca del Niels Bohr Institute di Copenaghen. Il controfondo di questa storia è che è in scadenza di contratto.

Il racconto

Francesca, da settembre, cercherà un nuovo lavoro. Astrofisica ma precaria, come spiega Francesca a Repubblica: "Da settembre cercherò lavoro per la mia prossima posizione. Spero che questa importante medaglia possa servire per ottenere un po' di successo". 

La medaglia Max Planck Society
La medaglia Max Planck Society

Il premio

La Max Planck Society assegna ogni anno medaglie agli scienziati più promettenti al mondo. Francesca Rizzo, che al Max Planck Institute di Monaco di Baviera ha svolto il dottorato, è stata premiata per aver sviluppato un nuovo software che permette di ricostruire l'immagine delle galassie più lontane dalla nostra:

Ci sono galassie più vicine che fungono di fatto da lenti di ingrandimento per quelle più lontane e consentono di vederne i dettagli. Come tali ingrandiscono le immagini, ma le distorcono con un effetto chiamato lensing.

Francesca Rizzo da Casarano
Francesca Rizzo da Casarano

Il software di Francesca Rizzo non solo mi ha consentito di compensare quella distorsione, ma anche di ricostruire i movimenti del gas che, con stelle e materia oscura, è una componente fondamentale delle galassie: "Nelle galassie più giovani, quelle a un miliardo di anni dalla nascita dell'universo, secondo i modelli previsionali a disposizione finora ci dovrebbe essere una formazione di stelle 500 volte superiore alla Via Lattea e quindi il gas dovrebbe muoversi in modo molto turbolento. Invece il mio è il primo studio con cui si è scoperto che il gas non si muove come ci si aspettava". 

Il premio ricevuto
Il premio ricevuto

La ricercatrice era già nota al settore grazie a un articolo pubblicato su Nature, firmando la scoperta di una galassia ‘sosia' della Via Lattea, presente nella galassia ‘giovane'.

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