Arrivano in Italia i primi 40 studenti palestinesi, centinaia ancora in attesa: “Non so quando toccherà a me”

Stanno per arrivare in Italia 40 studenti e ricercatori palestinesi vincitori di borse di studio nel nostro paese. Secondo quanto apprende Fanpage.it, sono in programma altri due viaggi per gli studenti della Striscia di Gaza attraverso il corridoio universitario della Farnesina.
Tra gli studenti che sperano rientrare nei prossimi viaggi c'è anche il 22enne Mahmoud, che attende il suo turno all'interno del campo profughi di Nuseirat mentre segue le lezioni online della Federico II di Napoli, dove è titolare di una borsa di studio: "Sono felice per quelli che sono partiti – racconta – Ma in realtà sono un po' frustrato perché non so quando toccherà a me".
Come è avvenuto il primo trasferimento di studenti palestinesi in Italia
Atterrerà questa sera, alle ore 21, all'aeroporto militare di Ciampino, a Roma, un volo speciale con a bordo un gruppo composto da 40 studenti e ricercatori palestinesi provenienti dalla Striscia di Gaza che saranno accolti in Italia grazie a programmi di borse di studio. L'iniziativa include anche un gruppo di cittadini palestinesi che giungeranno in Italia per ricongiungimento familiare, per un totale di oltre 70 persone.
Il trasporto dalla Giordania avverrà attraverso i voli della Guardia di Finanza con destinazione Roma Ciampino e Milano Linate. Secondo le informazioni raccolte da Fanpage, oltre a questo volo ci saranno altre due missioni analoghe per condurre gli studenti palestinesi in Italia.
Secondo le stime fornite dalla Farnesina, sono circa 150 gli studenti titolari di borse di studio in Italia, 97 delle quali create attraverso lo IUPALS, il progetto della Crui, la conferenza dei rettori italiani. Gli aerei impiegati sono allestiti infatti proprio con il contributo della Crui, oltre che della Protezione Civile e del Meccanismo Europeo di Protezione Civile.
Il ministro dell'Università e della ricerca, Anna Maria Bernini, si recherà personalmente nella capitale della Giordania, Amman, per accogliere e accompagnare gli studenti nel nostro Paese. Si tratta del primo effetto tangibile dell'apertura dei corridoi umanitari annunciati lo scorso 11 settembre dalla Farnesina.
La testimonianza di Mahmoud da Gaza: "Non so se e quando riuscirò a partire"
Non tutti però sono riusciti a partire: secondo i numeri della Farnesina sono almeno 122 i giovani che aspettano ancora il proprio turno. Tra loro c'è il 22enne Mahmoud: "Seguo online, adesso ti sto scrivendo durante i 5 minuti di pausa della mia lezione", racconta dal campo profughi di Nuseirati, a pochi chilometri da Gaza City. Sapeva che si stava organizzando questa partenza, e che lui non era compreso: "Sono felice per loro. Ma in realtà sono anche un po' frustrato perché non so quando toccherà a me – ammette – Il mio dipartimento dell'Università Federico II di Napoli ha iniziato le lezioni online e, data la difficile situazione, sto avendo molte difficoltà a seguirle".
Mahmoud, come tutti gli altri palestinesi della Striscia di Gaza e della Cisgiordania, non può abbandonare il paese in maniera sicura, e anche se ci riuscisse non avrebbe con sé i documenti per iniziare una vera nuova vita altrove. La sua unica speranza è proprio la borsa di studio che ha vinto, ma che non gli dà certezza: "Non so se sarò evacuato davvero anche io, né quando dovrei partire".
Intanto, segue le lezioni del suo dipartimento online: "Continueranno fino al 30 novembre e poi verranno interrotte, ma io qui non mi trovo in una situazione normale per potere seguire da remoto con continuità, questo è il punto".