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Arrestato boss mafioso Giovanni De Luca, la latitanza nel cunicolo dietro il frigorifero a Messina

In quella casa gli inquirenti ci erano arrivati già da diversi giorni seguendo gli spostamenti e le comunicazioni dei familiari del boss, uno dei capi mafiosi emergenti della criminalità organizzata cittadina. De Luca, ritenuto personaggio emergente della “famiglia” mafiosa di Mare Grosso, si nascondeva dal novembre dell’anno scorso quando era riuscito a sfuggire alla cattura disposta dalla Direzione distrettuale antimafia di Messina.
A cura di Antonio Palma
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Si nascondeva dalle forze dell’ordine in casa di conoscenti dove aveva fatto creare per lui un covo ricavato in un’intercapedine dietro il frigorifero della cucina. Lì il boss mafioso Giovanni De Luca è stato individuato e catturato nelle corse dagli agenti della Squadra Mobile di Messina che dopo una latitanza di oltre un anno. Il blitz è scattato nella serata di mercoledì al termine di una lunga indagine, quando i poliziotti hanno avuto certezza che il latitante fosse proprio in quell’abitazione.

In quella casa gli inquirenti ci erano arrivati già da diversi giorni seguendo gli spostamenti e le comunicazioni dei familiari del boss, uno dei capi mafiosi emergenti della criminalità organizzata cittadina. In particolare sono stati i messaggi che le persone più vicine al boss trentenne si scambiavano tra loro a portate la polizia in quella zona tra Fondo Fucile e Bordonaro dove in effetti si nascondeva Giovanni De Luca.  Gli uomini della polizia tenevano sotto controllo l’abitazione da ore quando in serata è arrivata la conferma che era proprio l'abitazione in cui si nascondeva il ricercato ed è scattato il blitz. Gli agenti son entrati in casa intorno alle 20.30. Poco dopo De Luca è stato tirato fuori dal covo. Dopo il passaggio in Questura, infine è stato portato in carcere a Gazzi.

De Luca, nipote dello storico boss Nino e ritenuto personaggio emergente della "famiglia" mafiosa di Mare Grosso, si nascondeva dal novembre dell’anno scorso quando era riuscito a sfuggire alla cattura disposta dalla Direzione distrettuale antimafia di Messina nell'ambito di una vasta inchiesta che aveva smantellato alcune attività criminale dei gruppi mafiosi locali. De Luca in particolare era indicato come a capo del clan che aveva preso il controllo di tutti i servizi di security nelle discoteche e nei locali della città che nascondevano in realtà una vasta e capillare attività di estorsione.

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