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Aosta, punto da un ragno violino mentre è in ospedale: ex paracadutista muore dopo tre infezioni

Ernesto Mantovanelli, 63 anni, ex paracadutista della folgore e presidente dell’Associazione disabili Valle d’Aosta, è morto lo scorso 14 gennaio. Affetto da una grave insufficienza renale, è stato morso da un ragno violino mentre era all’ospedale Parini di Aosta ed ha avuto tre infezioni, per cui i familiari hanno deciso di avviare una causa civile nei confronti del nosocomio per fare luce sulla vicenda.
A cura di Ida Artiaco
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È stato morso da un ragno violino mentre era ricoverato in ospedale per una grave patologia. Ma ciò ha fatto peggiorare ulteriormente le sue condizioni e dopo tre infezioni Ernesto Mantovanelli, 63 anni, ex paracadutista della folgore e presidente dell’Associazione disabili Valle d’Aosta che aveva fondato 4 anni fa, è morto lo scorso 14 gennaio. Una tragedia per la sua famiglia, che, come racconta La Stampa, chiedere ora che venga fatta luce su quanto successo. Il paziente, da tempo affetto da una grave insufficienza renale, è stato debilitato da una serie di complicazioni, corrispondenti ai ricoveri per la dialisi. Come ricostruito dal quotidiano piemontese, tutto è cominciato lo scorso settembre, quando il 63enne viene morsicato da un ragno violino mentre si trova nel reparto di Nefrologia al Parini di Aosta.

Il figlio Christian ha raccontato sempre alla Stampa che una dottoressa aveva spiegato loro "che non si trattava del primo caso in cui un paziente veniva punto da un’aracnide tra le stanze dell’ospedale". Mantovanelli viene curato e dimesso, ma alla fine del mese gli viene diagnosticata un’altra infezione, questa volta da stafilococco, sempre in ospedale. Guarito, pochi giorni dopo, sempre durante una dialisi, arriva la terza infezione. Questa volta si tratta di stafilococco da epidermide, che gli procura l’infezione al sangue che lo porterà alla morte il 14 gennaio. I familiari del paziente hanno deciso di intentare una causa civile nei confronti del nosocomio. "Mio padre è morto nel giro di poche ore – ha detto ancora il figlio al quotidiano piemontese -. La mattina avevo parlato con il fisioterapista e mi aveva detto che la visita era andata bene, che stava migliorando. Poi il pomeriggio ci ha lasciati. Siamo consapevoli del fatto che fosse un paziente a rischio, era dializzato da dieci anni, ma contrarre così tante infezioni in ospedale, fino alla morte, fa riflettere". Gli avvocati dello studio Arnone di Torino procederanno dunque con la richiesta delle cartelle cliniche che serviranno per fare luce su quanto successo e per capire se tutte queste infezioni abbiano avuto un ruolo più o meno centrale nella morte di Mantovanelli. "Siamo molto dispiaciuti per quanto accaduto – è stato il commento del direttore sanitario, Pier Eugenio Nebiolo -. Purtroppo lo stato immunologico del paziente era già particolarmente compromesso. Certo comprendiamo il dolore dei famigliari e restiamo disponibili per fornire tutti i chiarimenti richiesti".

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