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Anziani spinti dagli scogli a Monopoli, confessano i 2 minorenni: “Solo uno stupido scherzo”

Il più grande dei due ragazzi fermati per l’omicidio di Giuseppe Dibello ha confessato di essere stato lui a spingere l’anziano e il suo amico dagli scogli. Con il 15enne si è giustificato parlando di uno stupido scherzo ma negando la rapina.
A cura di Susanna Picone
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“È stato solo uno stupido scherzo”. Usando queste parole due minorenni di Monopoli avrebbero tentato di giustificare quanto fatto martedì scorso nel comune del Barese. I due giovani, quindici e diciassette anni, sono stati fermati con l’accusa di omicidio a scopo di rapina. Secondo quanto emerso, i due minorenni hanno spinto due anziani dagli scogli in mare e uno di loro, il settantasettenne Giuseppe Dibello, è morto. In particolare a confessare le sue responsabilità è stato il ragazzo più grande, il diciassettenne. Il giovane in stato di fermo per l'omicidio di Dibello e anche per il tentato omicidio di Gesumino Aversa ha confessato di essere stato lui a spingere entrambi gli anziani dagli scogli. Il quindicenne avrebbe quindi confermato di essere stato presente ma di non aver materialmente fatto nulla. È questo quanto è emerso dagli interrogatori resi questa mattina nell’istituto minorile Fornelli di Bari dinanzi al gip del Tribunale per i Minorenni chiamato a convalidare i fermi.

I due ragazzi hanno negato di voler rapinare i due anziani spinti dagli scogli – I due ragazzi avrebbero quindi risposto alle domande parlando di “uno stupido scherzo” e negando di aver agito a scopo di rapina. Un supplemento di indagini disposto dal pm minorile Carla Spagnuolo avrebbe accertato che nella tasca della giacca lasciata sulla spiaggia da uno dei due anziani, il sopravvissuto Gesumino Aversa, c'erano 650 euro della pensione appena ritirata che non sono stai toccati. Il gesto di frugare tra gli scogli visto a distanza da altri ragazzini sarebbe stato quindi collegato al recupero del proprio cellulare da parte del diciassettenne. Il difensore del diciassettenne, l’avvocato Giuseppe Sardano, ha chiesto l'attenuazione della misura cautelare con concessione degli arresti domiciliari per il suo assistito.

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