Andrea Cavallari, si indaga sui complici. Il patrigno: “Non è affidabile, non voglio rivederlo”

“Per ora non voglio rivederlo. Non è una persona affidabile”: a parlare, a pochi giorni dall’arresto in Spagna di Andrea Cavallari dopo una fuga durata due settimane circa, è Marco Montanari, patrigno del 26enne condannato per la strage di Corinaldo ed evaso dal carcere in cui stava scontando la sua pena dopo un permesso per laurearsi.
Le parole del patrigno di Cavallari dopo l'arresto
Montanari è stato intercettato dai giornalisti nel negozio in cui lavora: non vuole parlare molto, ma appare evidente la sua delusione per quanto accaduto. "Nemmeno la laurea può cambiare elementi così", ha detto al Corriere della Sera. Acconsente a ricostruire il giorno del permesso per la laurea, quando poi il ragazzo è scappato. "A tavola si scherzava e si rideva. Eravamo felici e contenti. A fine pranzo ci ha detto che sarebbe andato dalla sua morosa, così ha detto lui. Siamo saliti tutti sull’auto di un suo amico sui 35 anni, arrivato poi, che io non conoscevo e che ci ha portato all’autostazione dove avevo parcheggiato l’auto. A questo punto ci siamo salutati. Alle 19 mi hanno chiamato dal carcere: ‘Andrea non è rientrato’. Siamo rimasti così tutti… Inimmaginabile".
Parla anche dell’infanzia di Cavallari – parlando di "furti sin da piccolo" – e del tentativo fallito di farlo lavorare con lui in negozio: "Era ingestibile. Ebbi subito dei problemi, litigò e insultò un cliente, si comportò da maleducato. Dopo mezzora gli dissi: ‘non puoi stare qui’. E finì lì". Il 26enne è stato condannato per la strage nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo (Ancona) avvenuta nel 2018 dove morirono nella calca cinque minorenni e una donna di 39 anni.
Chi ha aiutato Cavallari a scappare dopo la laurea?
Intanto la procura di Bologna sta cercando delle risposte ad alcune domande: chi ha aiutato Cavallari a scappare dopo la laurea? Chi gli ha messo a disposizione un’auto, soldi e documenti? Appare evidente che non può aver fatto tutto da solo. Cavallari era evaso dal carcere bolognese della Dozza il 3 luglio, durante un permesso per la sua laurea. Lo hanno arrestato giovedì in Spagna, in un albergo vicino a Barcellona.
Secondo quando ricostruito, Cavallari avrebbe viaggiato in auto, passando verosimilmente per la Francia prima di arrivare in Spagna. Da giorni gli inquirenti seguivano le tracce che aveva lasciato attraverso una serie di pagamenti elettronici. Quando è stato bloccato, Cavallari stava uscendo dall’albergo. Le immagini di videosorveglianza lo hanno immortalato in maniche corte, cappellino e cellulare in mano, come un qualsiasi turista.
Dopo aver ricevuto la documentazione e dopo il completamento del percorso giudiziario per la convalida in Spagna, la Procura generale di Ancona, competente per la procedura di esecuzione della pena, chiederà l’estradizione. Cavallari dovrebbe poter tornare in Italia entro un mese.