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Covid 19

Anche Crisanti è ottimista: “Tra 2-3 mesi avremo una situazione simile a quella di Israele e UK”

Secondo Andrea Crisanti, professore ordinario di Microbiologia all’Universita di Padova, se la campagna di vaccinazione in Italia continuerà a un ritmo sostenuto “arriveremo a una situazione simile a quella di Israele e del Regno Unito nel giro di 2/3 mesi, intorno al mese di agosto”.
A cura di Davide Falcioni
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Se la campagna di vaccinazione in Italia continuerà a un ritmo sostenuto "arriveremo a una situazione simile a quella di Israele e del Regno Unito nel giro di 2/3 mesi, intorno al mese di agosto". A dirlo, intervenendo ad Agorà, su Rai 3, il professor Andrea Crisanti, professore ordinario di Microbiologia all'Universita di Padova e da sempre sostenitore della necessità di imporre misure rigorose per abbattere i contagi. Stavolta, però, nelle sue parole sembra trapelare un po' di cauto ottimismo per i mesi estivi: "Ad agosto saremo più liberi, ma poi la sfida sarà quella di rimanere tali". Per il microbiologo "è una corsa tra le vaccinazioni e il virus. Se solo per le riaperture si fossero aspettate altre 2-3 settimane, la dinamica sarebbe stata più favorevole. Israele e Inghilterra insegnano che con il vaccino se ne può uscire", ma "si è deciso di far correre rischi inutili alle persone fragili solo per non aspettare 2-3 settimane". Per Crisanti, insomma, il nodo centrale è sempre quello dei vaccini, dei quali però non possono beneficiare solo i paesi più ricchi. Se non arriveranno infatti anche a centinaia di milioni di persone, "nasceranno nuove varianti. Per questo vedo due soluzioni: o sospendere i brevetti affinché aumenti la produzione dei vaccini, o acquistare più vaccini e donarli ai paesi poveri".

Crisanti: "I paesi ricchi acquistino più vaccini per i paesi poveri"

Secondo il professor Crisanti la liberalizzazione dei brevetti comunque "non consentirà di incrementare subito la produzione, perché bisogna anche capire quali società li detengono visto che si tratta di sistemi modulari". Il microbiologo, inoltre, domanda: "Se questi brevetti verranno espropriati chi svilupperà i prossimi vaccini contro il Covid? Bisogna evitare che una misura del genere venga vista come un disincentivo dalle case farmaceutiche. La cosa migliore da fare è quella di pagare di più i vaccini e inviarli ai paesi in via di sviluppo a prezzi favorevoli". Insomma, il professor Crisanti è apparso scettico rispetto all'ipotesi, dibattuta negli ultimi giorni, che la sospensione dei brevetti sui vaccini possa determinare rapidamente in aumento della produzione

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