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Altre 20 persone sono morte al largo della Libia mentre cercavano di raggiungere l’Europa

In Europa, con la guerra in Ucraina in pieno corso, si parla di tutt’altro, ma nel frattempo continuano i naufragi nel Mediterraneo: nell’ultimo sono morte 20 persone.
A cura di Giacomo Andreoli
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In Europa, con la guerra in Ucraina in pieno corso, si parla di tutt'altro, ma nel frattempo continuano i naufragi nel Mediterraneo. L'ultimo è stato segnalato da Alarm Phone su Twitter ed è avvenuto al largo della Libia due giorni fa, il 12 marzo. Circa 20 persone sono morte in mare mentre provavano a raggiungere il Vecchio Continente in barca. "Le nostre condoglianze a famiglie e amici– scrivono su Twitter i volontari che aiutano i migranti che chiedono aiuto in mare- servono percorsi migratori sicuri per tutte e tutti".

Solo ieri era stata data notizia di un'altro naufragio. Al largo del Moracco, per la precisione a Tarfaya, sono morte 44 persone che cercavano di raggiungere le isole Canarie. Tra questi ci sono 3 donne e 2 neonati. A segnalarlo l'ong spagnola ‘Caminando Fronteras'. Alcuni tra i migranti, però, sono riusciti a salvarsi. Ne erano presenti infatti 61, quindi 16 sono sopravvissuti.

Una settimana fa, invece, un altro naufragio al largo della Libia ha coinvolto 50 migranti. A denunciarlo è stata sempre Alarm Phone, spiegando che il barcone è affondato vicino a Sabrata. Dei morti oltre dieci corpi sono stati trovati sulle coste libiche. In quel caso i volontari avevano commentato in maniera dura, dicendo che "il regime Ue dei confini uccide ancora i migranti". Un'altra imbarcazione, sempre in quei giorni, era partita dalla Tunisia, ma non se ne è saputo più nulla.

Il conto dei morti nel Mediterraneo del 2022, così, continua a salire: sono oramai centinaia gli individui coinvolti. Lo scorso anno, invece, secondo l'Organizzazione internazionale delle migrazioni ci sono stati 1581 decessi, ben 600 in più rispetto al 2020. Sempre secondo la stima dell'Oim nel 2021 sono sbarcati in Italia 31.556 migranti, mentre 32.425 sono stati intercettati dalla Guardia costiera libica e riportati nei centri di detenzione. Sono invece poco più di 20mila le persone approdate dalla Tunisia, mentre si conferma in aumento la rotta orientale da Grecia e Turchia, con circa 16mila arrivi. Il motivo principale è la pressione dall'Afghanistan, dopo l'occupazione da parte dei talebani.

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