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Covid 19

Allarme varianti e pressione sugli ospedali, Brusaferro: “Progressione rapida diffusione del virus”

Secondo Silvio Brusaferro e Gianni Rezza, intervenuti in conferenza stampa per illustrare i dati dell’ultimo monitoraggio della situazione epidemiologica della Cabina di Regia, “l’Italia si trova in un momento critico. Aumentano l’Rt, l’incidenza e la pressione sugli ospedali. È molto importante intervenire in maniera tempestiva e radicale per contenerle, soprattutto laddove ci sono varianti che dobbiamo ancora conoscere completamente per esempio sul piano della risposta dei vaccini”.
A cura di Ida Artiaco
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L'Italia sta attraversando un momento critico nella sua lotta al Coronavirus a causa della diffusione delle varianti e del conseguente aumento dell'Rt, dell'incidenza e della pressione sugli ospedali. È quanto emerge dall'ultimo monitoraggio settimanale realizzato da Istituto superiore della Sanità e Ministero della Salute, i cui dati sono stati spiegati questo pomeriggio in conferenza stampa dalla Cabina di Regia. "C'è uno scenario di progressione rapida della diffusione del virus in tutta Italia – ha spiegato Silvio Brusaferro dell'Iss -. Ci avviciniamo alla soglia di allarme di 250 casi per 100mila abitanti, che rende necessarie misure tempestive. Questa soglia è stata superata in 5 regioni e altre la supereranno nella settimana corrente". Al momento sono sei le regioni a rischio alto di contagio, solo una, e cioè la Sardegna, a rischio basso e ben 10 con indice di trasmissione del contagio che ha superato negli ultimi giorni la soglia di guardia di 1.

"L'incidenza sta aumentando a livello nazionale – ha sottolineato ancora Brusaferro -, ci avviniamo a 250 casi per 100mila abitanti, soglia d'allarme per cui si devono prendere provvedimenti. Oggi per esempio alcune regioni hanno deciso di inasprire il livello di mitigazione rispetto a scenari interni in rapida evoluzione. Il livello 250 è di allarme, non di allerta. Vediamo una crescita dell'incidenza nella fascia d'età scolare oltre ad una serie di focolai che sono stati registrati in ambito ospedaliero". A preoccupare sono soprattutto le varianti. "Quella inglese – ha detto – ormai è largamente dominante nello scenario italiano, ma preoccupano anche le altre, con cui dovremo convivere. È molto importante intervenire in maniera radicale per contenerle, soprattutto laddove ci sono mutazioni che dobbiamo ancora conoscere completamente per esempio sul piano della risposta dei vaccini. Il punto essenziale è fare in modo di contrastarne la diffusione. Cioè adottare rigorosamente tutte le misure di distanziamento e dove necessario innalzare le misure di mitigazione. Ora il nostro Paese è lontano da una completa capacità di tracciamento. E questo richiede le misure di mitigazione".

A lui ha fatto eco Gianni Rezza del Ministero della Salute. Secondo l'epidemiologo "la situazione non evolve in maniera ottimistica. L'aumento dell'Rt al di sopra di 1 è un primo segnale di allarme, così come l'aumento dei ricoveri in terapia intensiva, ora siamo al 26%. Per questo come cabina di regia abbiamo invitato tutte le regioni dove è presente in particolare la variante brasiliana a implementare misure di restrizione e contenimento maggiori. I prossimi due mesi saranno cruciali, dovremo fare una opera di contenimento e al tempo stesso continuare la campagna di vaccinazione. Dobbiamo fare il massimo sforzo ora in modo da trovarci avvantaggiati dopo soprattutto in vista dell'estate che ha di per sé un effetto positivo sull'andamento dei virus respiratori".

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