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Emergenza siccità in Italia

Allarme siccità in Italia, enti locali chiudono i rubinetti: le misure regione per regione

L’assenza di pioggia sta mettendo a dura prova l’Italia che è alle prese con una siccità mai vista. Sono già centinaia i comuni che hanno razionato l’acqua e altrettanti invece raccomandano un uso parsimonioso. I provvedimenti regione per regione.
A cura di Antonio Palma
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Mentre il governo si prepara a varare lo stato di emergenza per l'allarme siccità, creando un decreto ad hoc e una cabina di regia comune per gestire il pericolo, in tutta Italia si susseguono in questi giorni misure anti spreco, anche drastiche, da parte di Comuni e Regioni. L'assenza di pioggia infatti sta mettendo a dura prova l'Italia perché, come sottolineano ormai da settimane tutti gli enti, fiumi e laghi sono a secco e a livelli minimi mai raggiunti prima.

Le regioni più colpite ovviamente sono quelle del nord dove c'è anche più agricoltura intensiva e bisogno disperato di acqua. Per questo sono le regioni che per prime hanno varato misure urgenti in materia per evitare sprechi e convogliare risorse idriche preziose. Qui sono già centinaia i comuni che hanno razionato l'acqua e altrettanti invece raccomandano un uso parsimonioso. In particolare si cerca di razionare l'acqua per agricoltura e tagliare l'erogazione dell'acqua potabile nelle ore notturne o vietare di usarla per fini diversi da quelli igienici e domestici come ad esempio il lavaggio delle auto e innaffiare i giardini. Al momento ci sono 175 comuni del Piemonte, 36 in Lombardia e 14 in Emilia Romagna che sono serviti dalla Protezione Civile per quanto riguarda il servizio di acqua potabile.

Il fiume Po in secca per via della siccità
Il fiume Po in secca per via della siccità

In Piemonte in particolare la situazione appare da emergenza massima tanto che il governatore Cirio ha chiesto di poter proclamare lo stato di emergenza prima degli altri in attesa dei criteri definitivi allo studio del tavolo di coordinamento tra ministeri, Protezione Civile e Regioni. "Il capo della Protezione Civile ci ha detto che i numeri del Piemonte e della Lombardia sono già da stato di emergenza, ma che dal momento che è una scelta corale si attendono i parametri delle altre Regioni. Io però dico: si parta almeno in modo parziale da chi, come noi, già 7 giorni fa ha anticipato i tempi" ha detto Cirio. In Reginoe in effetti gli invasi sono al minimo storico con una riduzione media dal 40 al 50%. Il Lago Maggiore in tre giorni ha perso un metro e le acque del Po non sono mai state così basse da 70 anni.

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In Lombardia situazione siccità altrettanto critica ma soprattutto per l'agricoltura con stime di danni per 2 miliardi di euro. Tra una decina di giorni infatti le risorse idriche disponibili non saranno più sufficienti a coprire tutto il fabbisogno dei campi. La Regione invita i cittadini a consumare l'acqua con moderazione ma per ora non ha imposto divieti diretti.  "O piove o la situazione precipita. La situazione attuale è di una gravità inaudita” ha spiegato infatti  il governatore Attilio Fontana".

Grossi problemi anche in Veneto dove il Po mostra segni di sofferenza e l'Adige e il Piave sono ai livelli negativi di guardia a causa di precipitazioni inferiori del 40% rispetto all'anno precedente. In provincia di Verona 40 Comuni hanno già adottato il razionamento idrico e decine i comuni in cui i sindaci hanno emanato ordinanze che vietano l’uso della rete dell’acquedotto per impieghi diversi da quello domestico con tanto di multe.

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Criticità anche in Liguria con  situazione più difficile nell'Imperiese dove 13 comuni hanno varato ordinanze restrittive sull'acqua. In tutta la regione però gli invasi sono a livelli minimi e la Regione ha varato linee guida con limiti all'uso dell'acqua. Tra le misure divieto di irrigazione e annaffiatura di giardini e prati, divieto di lavaggio di cortili e piazzali, divieto di lavaggio di autoveicoli, divieto di riempimento di piscine private, fontane ornamentali e vasche da giardino.

In Emilia Romagna acqua quasi del tutto assente e stop anche alla produzione idroelettrica. La Regione ha dichiarato lo stato di crisi regionale e invitato i Comuni a ordinare il divieto su tutto il territorio comunale di prelievo dalla rete idrica di acqua potabile per uso extra-domestico ed in particolare per l'innaffiamento di orti, giardini e lavaggio automezzi nella fascia oraria compresa tra le 8 alle 21. L'ordinanza è già stata adottata da diversi Comuni

Primi razionamenti di acqua lungo il fiume Meduna anche in Friuli Venezia Giulia dove oggi il governtaore Fedriga ha dichiarato lo stato di sofferenza idrica. Sul fronte domestico, il provvedimento a firma del governatore consente un prelievo d'acqua dai pozzi artesiani ai soli fini civili e limitato a 200 litri al giorno per abitante e invita i sindaci ad assumere tutte le opportune ulteriori iniziative per garantire il risparmio idrico sul territorio di propria competenza,

In Trentino il vicepresidente della Provincia autonoma di Trento ha spiegato che "In via eccezionale anche al Trentino si chiede di mettere in atto misure di risparmio, a titolo di solidarietà, con l'emergenza dei territori di valle"e inviato ai sindaci del Trentino a mettere in atto misure per affrontare l'emergenza idrica.

Situazione critica anche in Lazio e Umbria. Zingaretti ha annunciato lo stato di calamità naturale nel Lazio  per misure di risparmio idrico anche a Roma. La situazione più grave è nel Viterbese. In Umbria Calo di tre centimetri per il lago Trasimeno e di sei per il fiume Tevere in soli 4 giorni mentre il livello del Tevere è di un metro e 12 centimetri.

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