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News sull'omicidio di Alice Scagni a Genova

Alice Scagni, il fratello Alberto contro la polizia: “Quella sera sotto casa sua nessuna pattuglia”

Non ha risposto alle domande del pm nel corso dell’interrogatorio Alberto Scagni, accusato di aver ucciso la sorella Alice a coltellato a maggio 2022. L’unica dichiarazione spontanea sembra gettare la responsabilità sulla polizia: “Quel giorno sotto casa di Alice non c’era nessuno”.
A cura di Ida Artiaco
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Alberto e Alice al matrimonio di Alice.
Alberto e Alice al matrimonio di Alice.
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"Mia sorella mi aveva detto che sotto casa sua c'era sempre la polizia. Ma quel giorno non c'era". Sono queste le uniche parole proferite davanti al pm Paola Crispo da Alberto Scagni, fratello di Alice, che lui ha ucciso con  24 coltellate lo scorso 2 maggio a Genova Quinto.

Scagni ha rilasciato solo questa breve spontanea dichiarazione, una frase che apparentemente sembrerebbe addossare la responsabilità dell'omicidio ad altri, ma non ha risposto alle domande della pm. L'uomo, difeso dagli avvocati Elisa Brigandì e Maurizio Mascia, aveva chiesto di essere interrogato visto che finora non aveva mai parlato: non lo aveva fatto con il giudice per le indagini preliminari al momento della convalida e nemmeno con il pm nel corso delle indagini.

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A inizio febbraio la procura aveva chiuso le indagini per l'uccisione della 34enne contestando l'omicidio premeditato pluriaggravato e il porto abusivo di armi. Adesso il magistrato potrà chiedere il rinvio a giudizio. Si ricordi che secondo lo psichiatra Elvezio Pirfo, il perito del giudice per le indagini preliminari, Scagni è semi infermo di mente ma capace di stare in giudizio, mentre Giacomo Mongodi – il consulente per la procura – lo aveva definito pienamente capace.

Dopo l'omicidio era stato aperto però anche un secondo fascicolo sulle presunte omissioni e sottovalutazioni degli allarmi lanciati dai familiari. Sono stati indagati due agenti e una dottoressa, interrogati nelle scorse settimane. Il giorno del delitto Scagni minacciò i familiari perché voleva soldi e dopo la telefonata si piazzò sotto casa di Alice e l'aspettò per ore.

La mamma e il papà dei due avevano chiesto alla centrale di polizia di inviare sotto casa della figlia una pattuglia. Ma quando la sorella uscì di casa, Alberto la colpì con 24 coltellate. E con molta probabilità la frase da lui pronunciata nel corso dell'interrogatorio richiama proprio la denuncia presentata dai genitori, che hanno sempre sostenuto che "questa tragedia si sarebbe potuta evitare".

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