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L'omicidio di Alice Neri a Modena

Alice Neri, il dolore del fratello: “Viviamo un incubo pazzesco. Mio cognato? Sta con la loro bimba”

Continuano le indagini sulla morte di Alice Neri trovata carbonizzata in un’auto a Fossa Concordia (Modena): oggi l’incarico per una consulenza tecnica irripetibile per prelevare il Dna. Il fratello Matteo: “Ero il suo supereroe. Mio cognato ora è con la loro bambina”.
A cura di Ida Artiaco
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"Stiamo vivendo un incubo pazzesco. Sto vicino a mamma, siamo una grande famiglia molto unita e ci sono tante persone che ci vogliono bene e che si sono mobilitate per stare con noi h24″.

A parlare al Resto del Carlino è Matteo, fratello maggiore di Alice Neri, la 32enne trovata morta all'interno di un'automobile bruciata nella notte di venerdì a Fossa Concordia (Modena). Mentre proseguono le indagini per capire cosa le sia successo, Matteo e la sua famiglia cercano di andare avanti come meglio possono.

"È sempre stata la mia ‘bimba’ io ero il suo ‘supereroe’, quando Alice aveva problemi da risolvere si rivolgeva sempre a me", ha detto Matteo, che dopo la scomparsa della sorella, lo scorso giovedì sera, è stato tra i primi ad attivarsi per cercarla.

"Mio cognato Nicholas ed io, grazie al localizzatore del telefono di Alice, siamo riusciti a risalire al posto dove era stata l’ultima volta che il cellulare è rimasto acceso. Per tutto il pomeriggio ho setacciato il paese e la campagna con la speranza di vedere la sua macchina. A posteriori, mi pare di poter dire anche di essere passato vicino al luogo del ritrovamento", ha detto.

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Proprio sul cognato, che al momento risulta iscritto nel registro degli indagati a piede libero come atto dovuto insieme ad un conoscente della ragazza, ha aggiunto: "Ora lui pensa a proteggere la loro meravigliosa bimba, sta cercando di salvaguardarla il più possibile. Non riesce neanche più a tornare a casa sua, sempre assediata da tutti. Sta con la sua bimba".

Intanto, oggi sarà conferito l'incarico per una consulenza tecnica irripetibile, volta ad esaminare le tracce raccolte, in particolare quelle biologiche e prelevare il Dna utile a confermare l'identità del corpo trovato carbonizzato venerdì sera a Concordia, all'interno dell'auto data alle fiamme. Al lavoro anche i Ris di Parma che faranno analisi sul luogo dove è stata trovata l'auto, sulla vettura che nel frattempo è stata portata in un deposito e sulla salma della vittima.

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