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Alessia e Giulia travolte da un treno a Riccione

Alessia e Giulia uccise dal treno, il papà: “Per ricordarle mi vesto da Babbo Natale per i bambini”

Vittorio Pisano, il papà delle due sorelle uccise da un treno Frecciarossa a Riccione, parla della sua vita senza le figlie e del suo impegno a fare del bene: ora vuole comprare un pulmino da nove posti per portare i ragazzi a ballare nel fine settimana.
A cura di Susanna Picone
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Vittorio Pisano è il papà di Alessia e Giulia, le due sorelle di 15 e 17 anni tragicamente morte a fine luglio a Riccione, travolte da un treno Frecciarossa dopo una serata trascorsa in discoteca. È un papà che ammette che senza le sue figlie "non è un Natale per me", ma che per loro vuole impegnarsi a fare del bene.

"Cerco di farmi forza e un messaggio lo voglio mandare: io che vivevo solo per Alessia, la mia bomber per quanto le piaceva il calcio, e Giulia, la mia principessa, ora penso agli altri e cerco di fare del bene. Nel loro nome", dice.

Ed è per loro se in queste feste si sta trasformando in Babbo Natale per distribuire regali ai bambini. Compresi quelli della parrocchia a Castenaso, comunità che non gli ha fatto mancare vicinanza e affetto dopo la tragedia.

Il papà delle due sorelle vestito da Babbo Natale per i bambini
Il papà delle due sorelle vestito da Babbo Natale per i bambini

"Penso solo al bene, mi aiuta la fede e l’affetto di tutti, mia moglie e mia figlia più grande, i parenti, gli amici. E la comunità di Castenaso, che è sempre presente, mi circonda di tanta solidarietà e non sapete quanto conta. Mi scrivono ragazze che non conosco dell’età di Giulia e Alessia. I messaggi più belli? Mi dicono che sono un papà meraviglioso…io ho solo vissuto per loro”, le parole del papà riportate da Repubblica.

Oggi il suo obiettivo è quello: fare del bene ricordando le figlie scomparse. Dopo la tragedia di Riccione è nata l’Associazione “Giulia e Alessia sempre con noi” che vuole promuovere e sensibilizzare ragazzi e adulti alla maggiore consapevolezza sui comportamenti a rischio, organizzare eventi per contrastare situazioni di disagio e marginalità sociale.

Il papà delle due sorelle vuole acquistare un pulmino da nove posti per portare i ragazzi a ballare nei fine settimana. E vuole anche portare avanti il progetto di creare dei presidi, con operatori ed esperti, all’uscita dalle discoteche.

"In questo modo potranno verificare in che condizioni sono i ragazzi, se non solo da soli, come rientrano a casa, con che mezzi. Penso anche a borse di studio per gli studenti nelle scuole frequentate da Alessia e Giulia. È un modo per reagire. Io sono forse obbligato, ma vorrei che tutti si rendessero conto che ci sono tante persone buone, che bisogna solo far venire fuori il bello e il buono che è in ognuno di noi", le parole dell'uomo.

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