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Omicidio Alessandra Zorzin a Montecchio Maggiore

Alessandra Zorzin e il mistero dei cellulari: scomparsi il suo telefono e quello dell’assassino

Continuano le indagini sull’omicidio di Alessandra Zorzin, la 21enne uccisa da Marco Turrin nella sua casa a Montecchio Maggiore, nel Vicentino: gli investigatori sono alla ricerca dei cellulari di vittima e assassino. Il loro sospetto è che dopo averla ammazzata e prima di togliersi la vita, la guardia giurata possa aver fatto sparire entrambi i telefoni. Un altro particolare emerso dagli accertamenti riguarda l’arma del delitto: Turrin ne possedeva due.
A cura di Ida Artiaco
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Continuano senza sosta le indagini sulla morte di Alessandra Zorzin, la mamma di 21 anni uccisa ieri con un colpo di pistola al viso nella sua casa di Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza, da Marco Turrin, guardia giurata 38enne che si è suicidato con la stessa arma dopo essersi dato alla fuga. Tante sono le domande a cui gli inquirenti stanno cercando di dare risposta e per risalire al movente della tragedia. Stando a quanto rivelato dal padre dell'assassino, Turrin e la sua vittima si frequentavano da 6/7 mesi, lui era stato visto più volte entrare nell'abitazione di lei, che condivideva insieme al marito, anche lui di nome Marco, e con la figlia di 2 anni. Entrambi non erano a casa quando si è consumato il delitto. Gli investigatori sarebbero in particolare sulle tracce dei cellulari di Alessandra e del killer. Il loro sospetto è che dopo averla ammazzata e prima di togliersi la vita la guardia giurata possa aver fatto sparire entrambi i telefoni. 

Un altro particolare emerso dagli accertamenti riguarda l'arma del delitto. Turrin possedeva due pistole, una legata al suo lavoro e una personale. È con quest'ultima che ha ucciso con un solo colpo Alessandra, colpendola all'altezza dello zigomo sinistro, sfigurandola, e con cui poi si è suicidato, braccato da carabinieri e polizia. Per altro, non è la prima volta che l'uomo viene coinvolto in un fatto di cronaca. Già nel 2005 la guardia giurata era stata segnalata perché ad Albignasego, mentre si trovava in auto con la fidanzata di allora, partì un colpo dalla pistola d'ordinanza con cui prestava servizio alla Padova Controlli, agenzia di security molto nota nel Padovano. Turrin sostenne che il colpo fosse partito accidentalmente, ma qualcuno sospettò che volesse dimostrare all'amica come funzionava la pistola. La vicenda non ebbe seguito e Turrin cambiò datore di lavoro.

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Intanto, sia la comunità di Montecchio Maggiore che di Vigodarzere, dove l'assassino viveva con il padre e la sorella, sono sotto choc per quanto successo. "I Turrin sono una famiglia estremamente riservata, sapevo solo che Marco aveva una fidanzata che non era del paese, tutto qua, mi sono riproposto di andare dalla famiglia quanto prima, non ora perché il momento credo sia drammatico, anche noi però vorremmo capire che cosa è accaduto", ha detto il sindaco della cittadina in provincia di Padova, Adolfo Zordan. Sabato prossimo, 18 settembre, si terrà invece a Vicenza una "Marcia silenziosa" per dire stop alla violenza alle donne, organizzata dal Comune e dal Centro Antiviolenza di Vicenza, dopo i due femmincidi che si sono consumati in provincia, a Noventa Vicentina e a Montecchio Maggiore.

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