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Alessandra Matteuzzi uccisa a Bologna, ultime news

Alessandra Matteuzzi, la legale Rinaldi: “Padovani premeditò omicidio. La madre? Difende figlio killer”

Chiara Rinaldi, legale che si occupa della difesa della famiglia di Alessandra Matteuzzi, la donna uccisa a martellate dall’ex nell’agosto del 2022, ha commentato in un’intervista con Fanpage.it la difesa del 27enne Padovani portata in aula dalla madre. “Lo difende perché è sua madre. Posizione difficile, ma lui premeditò l’omicidio”
Intervista a Chiara Rinaldi
Legale che si occupa della difesa della famiglia della vittima, Alessandra Matteuzzi
A cura di Gabriella Mazzeo
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Una foto della vittima
Una foto della vittima
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A fine ottobre sarà depositata la perizia psichiatrica su Giovanni Padovani, che nel 2022 ha ucciso a martellate l'ex compagna Alessandra Matteuzzi, poi il processo andrà avanti per analizzare le tappe della premeditazione e del delitto avvenuto il 23 agosto di un anno fa a Bologna, sotto casa della vittima 57enne. Oltre alle diverse tappe del processo, si aggiunge alla sofferenza dei familiari della vittima anche l'episodio dei 4 haters di Alessandra, denunciati per diffamazione aggravata.

Il gruppo di haters avrebbe lasciato commenti sgradevoli contro la vittima sui social network. Tra loro, anche una "fan" di Padovani che recentemente avrebbe chiesto un permesso per andare a trovarlo in carcere. "Nella richiesta – sottolinea la legale Chiara Rinaldi, che si occupa della difesa della famiglia Matteuzzi e che ha raccontato la vicenda a Fanpage.it – sottolineava di essere un'amica del killer. Chiedeva di vederlo in carcere, ma lui ha rifiutato di incontrarla come quanto riferito dall'avvocato difensore in aula".

Il permesso richiesto dalla donna è stato fortunatamente revocato. Durante la prima udienza avvenuta nella giornata di ieri, 2 ottobre, è stata ascoltata in aula anche la madre del killer che davanti a tutti ha detto di non aver mai pensato di trovarsi un giorno in un'aula di tribunale davanti a un figlio accusato di omicidio.

"Non credevo – avrebbe ribadito la donna – che potesse andare a finire così. Mio figlio non è quel tipo di persona, non immaginavo una cosa del genere".

Alessandra Matteuzzi
Alessandra Matteuzzi

Eppure, però, l'ex calciatore 27enne che ieri non era presente in tribunale avrebbe premeditato l'omicidio della ex Alessandra. Nel lungo viaggio fino a Bologna, infatti, Padovani aveva portato con sé un martello e in un audio inviato su Whatsapp e fatto ascoltare nell'aula di tribunale, la donna ha inveito contro la vittima, definendola "il diavolo" per poi concludere spalleggiando il 27enne.

"Dobbiamo ricordarci – ha dichiarato a Fanpage.it l'avvocata Rinaldi – che questa donna è comunque la mamma del killer. Sicuramente una posizione difficile, ma è importante sapere comunque che abbiamo a che fare con una persona che difende un uomo che ha premeditato l'omicidio dell'ex fidanzata"

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La mamma di Padovani lo difende in aula

La legale ha assistito alla prima udienza del processo contro Padovani, ponendo alcune domande alla madre del 27enne che più volte aveva raccolto le confidenze di Matteuzzi, spaventata dagli atteggiamenti violenti dell'ex calciatore. In aula, la donna avrebbe anche provato a difendere il figlio raccontando di un tentativo di suicidio dopo la fine di una relazione precedente a quella con Alessandra. "Quando lei mi diceva che non voleva morire, io pensavo che fossero dichiarazioni dettate dal momento. Non credevo possibile una cosa del genere. Mio figlio mi chiedeva di chiamarla per capire dove fosse, voleva che lo capissi dai rumori. Non avrei mai immaginato una cosa del genere".

Alessandra Matteuzzi e Giovanni Padovani
Alessandra Matteuzzi e Giovanni Padovani

Gli insulti  online ad Alessandra Matteuzzi

Nell'audio ascoltato in aula,  la madre del 27enne si scaglia con violenza contro Matteuzzi con una serie di insulti sessisti. La registrazione risale a un mese esatto prima della morte della 57enne.

Ad insultare la memoria della vittima, purtroppo, anche altre 4 persone che sono state denunciate per diffamazione aggravata online. Secondo quanto raccontato dall'avvocata Rinaldi a Fanpage.it, una delle persone denunciate avrebbe chiesto un permesso per andare a visitare Padovani in carcere. "Assurdo – ha commentato la legale -. Io mi sono ovviamente opposta a questo permesso per fortuna ora revocato".

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Stando a quanto reso noto dalla legale, la "fan" del killer avrebbe fatto richiesta per andare a trovarlo raccontando di essere una sua "amica". Padovani avrebbe però rifiutato di incontrarla.

Il gruppo di haters andrà ora a processo nel mese di gennaio. I 4 denunciati giustificavano con commenti online continui la violenza perpetrata dal killer sulla ex, fornendo l'alibi della gelosia al 27enne.

"Per come andava conciata – scriveva sui social uno dei 4 denunciati, ex direttore della Croce Bianca di Ferrara intervenuto online già poche ore dopo il delitto – ci credo che il ragazzo era geloso". L'accusa per il gruppo è quella di diffamazione aggravata.

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