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“Aiuto, hanno legato mia moglie al letto”. Anziano denuncia maltrattamenti in casa riposo a Palermo

Un anziano di 90 anni ha denunciato un episodio di maltrattamento ai danni della moglie nella comunità alloggio “Il giardino delle strelizie”. Dopo il suo racconto sei persone sono state iscritte nel registro degli indagati.
A cura di Davide Falcioni
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Tutto è partito da una telefonata: lo scorso ottobre un anziano di 90 anni ha chiamato il 112 e riferito alla polizia che nella casa di riposo in cui era ospite sua moglie era sovente oggetto di maltrattamenti: la donna era stata legata al letto per ore. Così ha avuto inizio un'indagine condotta all'interno della comunità alloggio "Il giardino delle strelizie" di viale Lazio, a Palermo, che ieri ha portato all'iscrizione di sei persone nel registro degli indagati con l'ipotesi di maltrattamenti.

Gli uomini della Guardia di Finanza del comando provinciale hanno eseguito un'ordinanza cautelare nei confronti del titolare della struttura e di cinque operatrici. Per il titolare, il 36enne V.A., il gip ha disposto il divieto di esercizio di attività imprenditoriale in strutture assistenziali o case di riposo per anziani per un anno. Per gli operatori assistenziali G.M., 49 anni, M.L.I., 59 anni, P.L.M., 55 anni, A.M., 42 anni, V.C., 54 anni, è scattato il divieto di prestazione di attività professionale in strutture assistenziali o case di riposo per anziani per un anno.

Le indagini nel corso dell'operazione Giardino oscuro sono scattate, come detto, dopo la segnalazione di un ospite della comunità. A condurle sono stati i finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria. Sarebbero numerosi gli episodi di vessazioni e angherie nei confronti degli ospiti: violenze fisiche (schiaffi, pugni e strattonamenti), offese e minacce finanche di morte.

Dall'inchiesta è emerso inoltre che gli operatori erano soliti legare gli anziani per ore, somministrando loro, in alcuni casi, farmaci in misura superiore rispetto alle prescrizioni mediche per sedarli. "Le continue offese, le umiliazioni, le minacce, le percosse, le ingiurie, – si legge nell'ordinanza del Gip – poste in essere nei confronti degli ospiti della struttura assistenziale, integrano il delitto di maltrattamenti, potendo certamente tali atti, per la loro intensità e abitualità, essere fonte di disagio continuo per le persone offese".

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